Profiling estemporaneo: la food blogger

non sono io, ok?
Giorni fa ero a una fiera enogastronomica, ospite allo stand di un amico. C'era tanta gente che passava, si scambiavano due parole, un contatto, qualche info e via.
A un certo punto è arrivata una tipa sulla quarantina, una signora tipo me, per intendersi. È arrivata tutta sparata allo stand e si è presentata tirandosela un monte: "Ciao, io sono una food blogger". "Okei" rispondiamo all'unisono, "ciao".
Le facciamo assaggiare qualche cosa e la tipa non ci capisce nulla, si vede lontano un chilometro che non le interessa nemmeno tanto capire il prodotto che ha davanti.
Ma non importa: in queste occasioni son così tanti i parvenu che alla fine non ci si fa più caso. Ora va di moda il cibo, il bere, ecc.
E per fortuna (sì) io sono vecchia e ho memoria, posso andare indietro nel tempo e lo faccio con piacere.
Nel secolo scorso ho visto cuochi usare la panna dappertutto e poi vergognarsene e rinnegare di averlo mai fatto.
Poi ho visto cuochi usare la rucola dappertutto e poi vergognarsene e rinnegare.
E poi ho visto cuochi sdoganare la Nutella Ferrero e poi vergognarsene e rinnegare; brutte multinazionali cattive.
Adesso attendo che la stessa cosa accada con l'aceto balsamico e le sue riduzioni che ce lo propinano dappertutto, quasi sempre a sproposito.
Già dall'anno scorso il fenomeno si è un po' ridimensionato; adesso aspetto con trepidazione, sperando accada presto, il momento: vergogna + abiura a grappolo.
Per non parlare poi del cosiddetto "mondo del vino"... ma sto divagando, i pensieri si accavallano e il tempo è poco.
Torniamo alla tipa sono una food blogger.
Io rimango scioccata quando si presentano così. Che cavolo vuol dire food blogger?
Allora le ho chiesto subito, senza tanti convenevoli: "nome del blog, prego".
Me l'ha detto.
"Mai sentito", ho risposto.
Non ha fatto una piega e mi ha allungato un biglietto da visita fatto in casa. Nome, cognome, titolo "foodblogger" scritto nero su bianco, telefono e un url di Blogspot.
Sono rimasta un attimo attonita, dopo tanta cerimonia mi aspettavo almeno un Dissapore, un Cavoletto, robe così. O al limite un dominio registrato che sarebbe il minimo sindacale.
La tipa lanciatissima mi comunica, tirandosela ancor di più, che il giorno prima ha pubblicato un post e ha ricevuto degli apprezzamenti perfino dalla Russia.
Cappero.
Mette la quarta e mi racconta con orgoglio che pubblica ricette di sua invenzione e tutorial e che ha un pubblico che la segue con affetto.
Bene, porca miseria, buon per lei.
Si vede che non le interessano i nostri prodotti, vuol solo presentarsi e vantarsi del suo blog.
Ok, maremma santa.
Dopo che se n'è andata, curiosa come una scimmia, ho aperto la pagina e mi sono trovata davanti agli occhi un blog miserello pieno di "gif agitate", spam (eccoli i russi!), tutto scritto in comic sans.
Ora, non è per essere spocchiosa anche se mi rendo conto di esserlo, ma come si fa?
È come se io andassi in giro a vantarmi di questo blog. Mi vengono i bordoni solo a ipotizzarla una cosa del genere. Sono cose da manicomio, secondo me. E indicative di tante cose. Forse sono io che non mi so valorizzare, per carità, ma il livello di farloccheria che si vede in giro è pazzesco.
C'è da dire che il cibo e i suoi derivati sono settori che si prestano molto bene a dare corda alla fabulazione negli animi semplici.
Però, dai.

5 commenti:

  1. Non ce l'ho fatta per gli auguri rituali..... non ci sono più i commenti facebook, si sono rotti? _MAU_

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    1. Ho snazzicato sul template e ho scassato tutto. Voglio cambiare sistema di commenti, con quello che offra Blogger muore la voglia di commentare. Ma non ho mai tempo di metterci le mani. Voglio mettere una roba più interattiva , pardon più sociale, tipo Disquis (o come si chiama, non ce la faccio a controllare). E poi sto valutando di cambiare piattaforma, ma anche no, troppa fatica, che devo fare???

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  2. uahahahha il blog su blogspot uahahah in comic, uahhaha le gif animate oddio rotolo giù dalla sedia, cioè, come se io andassi in giro col bigliettino con scritto: elisabetta pendola, psychoblog, sai, il mio ultimo visitatore è stato il dott che voleva vedere se ero da rinchiudere di nuovo nel manicomio di quartiere, sai, ho un pubblico affezionato di infermieri, uahahah

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  3. Risposte
    1. Grazie, tesoro, ti lovvo anche io un casino! :-)

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