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10 idiosincrasie che rendono la mia vita e quella di chi mi sta intorno un po' più difficile


Di getto, senza pensarci tanto. Ecco che vuol dire essere donna quarantenne oggi. E poi un po' di sana autocritica ogni tanto ci vuole.
  1. Devo mettere sempre un pezzo di post-it a coprire la webcam del computer altrimenti mi sento spiata;
  2. quando esco dall'ascensore controllo sempre che non ci sia un ladro nascosto sulle scale di sopra o gli zombie che salgono da sotto;
  3. non riesco ad addormentarmi se ho più di due piatti sporchi nel lavello;
  4. devo aprire e/o eliminare immediatamente tutte le email che ricevo. Non tollero i "da leggere".
  5. non sopporto se mi rivolgono la parola mentre sto guardando un film, specie se di fantascienza;
  6. cerco sempre di mettere le cose per iscritto, anche con gli amici cari, anche quando proprio non sarebbe il caso;
  7. ho la tendenza a formulare le domande cercando di suggerirne le possibili risposte, in modo che l'interlocutore non divaghi facendomi perdere tempo (intollerabile); 
  8. prima di uscire di casa devo aver staccato la presa dello stereo dalla corrente. Sempre, eh. Sennò mi prende fuoco casa. Per forza.
  9. Sono spaventata dalla guida del 98% delle persone che conosco. Sono inspiegabilmente circondata da gente che non sa guidare manco per nulla. Fingo di avere il mal d'auto per diminuire il numero di viaggi in auto.
  10. Da anni faccio uso massiccio di futureme.org, un sito che consente di auto-inviarsi lettere nel futuro, per esempio tra un anno. Però io lo uso sempre e solo quando sono giù di morale o alterata (ubriaca, febbricitante, stressata, ecc.). Perciò ricevo regolarmente email deliranti da una me stessa psicolabile dell'anno prima e in cui non mi riconosco mai.
Perché poi rileggere queste cose fa bene, è una sorta di auto-analisi dei poveri. Adesso mi sento meglio. Inverto il trend e ora che sono rilassata ne approfitto per inviare un'email senza essere in stato di alterazione alla me stessa del futuro. Ecco.

Ebook di Natale gratis + edizioni fai da te non si negano a nessuno...

La foto a tema distopico della graziosa copertina è fatta
con le mie zampette e non è un fotomontaggio.
- Versione breve:
Anche io ho fatto un ebook (un anno fa, ma questo è nella ver. prolissa). Si scarica gratis da qui!


- Versione prolissa:
Come "tutti" sanno, Splinder è arrivato agli sgoccioli della sua breve ma intensa vita: chiuderà a fine Gennaio 2012 come avverte quel boxino bordato di rosso sulla home page. E io su Splinder ho avevo ben otto anni di blog: una caterva di post, commenti e foto. Mi si stringe il cuore.
Fin dai tempi più remoti io ho nutrito un sano amore/odio per Splinder: disservizi, feed RSS che si aggiornavano con giorni e giorni di ritardo dalla pubblicazione del post, la famigerata schermata blu Splinder è in manutenzione...  erano all'ordine del giorno e mi facevano moccolare tutte le volte. Tuttavia per tante altre cose Splinder è stata una grande piattaforma e un punto di aggregazione eccezionale; grazie a S sono entrata in contatto con tanti blogger che continuo a seguire... bla bla bla.
Facciamola breve che ho il caffè sul fuoco: a un certo punto ho sentito l'esigenza di fare un backup dei miei post. Erano tempi non sospetti, nessuno si immaginava che un giorno Splinder avrebbe chiuso i battenti per sempre, nemmeno i "Masters of Splinder" stessi, ci scommetto. Non esisteva un sistema di salvataggio di tutto l'ambaradan, che infatti è stato messo a punto solo di recente (e pare con problemi di funzionamento anche lì, tanto per cambiare).
Ma sto divagando ancora - da vera recidiva dello spippolamento libero - quando invece la storia è semplice: ho salvato con molta calma un tot di post dal mio vecchio blog, scegliendo tra quelli che mi piacevano di più o che mi sarebbe dispiaciuto perdere in caso Splinder si fosse sfasciato in modo irreparabile (questa ipotesi è sempre stata stagliata sul mio orizzonte splinderiano). Insomma ho intrapreso un'attività di backup selettivo, fatta senza fretta. Così facendo mi sono ritrovata un anno fa con questa antologia autoreferenziale fatta a mio uso e consumo.
Poi mi sono divertita a convertire il file in epub e in altri formati di libri elettronici, tanto per fare un po' di esperimenti perché io sono un'appassionata di ebook e possiedo e uso con entusiasmo un ottimo lettore Sony, ormai da quasi tre anni. Al punto che mi reputo una pioniera del device! Anyway, ecco il mio ebook che è stato per un anno parcheggiato e dimenticato su Smashword. Ora che vecchio blog non esiste più, questo ebook è tutto quello che mi resta, dotato di layout presentabile, come "archivio del fu". Un'opera vecchia di un anno, si intitola Gattasorniona the Anthology ed è edita dalla mia casa editrice personale: Edizioni Il Piccione Firenze. Bello, vero? Perché sono cose note: al giorno d'oggi ce l'hanno tutto la casa editrice fai da te e io non mi faccio certo lasciare indietro. Si scarica l'epub direttamente da qui ed è disponibile anche in altri formati meno cool di epub su questa pagina di Smashword. E ora succosa anteprima editoriale: le Edizioni Il Piccione stanno preparando un altro mini-ebook che uscirà quando uscirà.

La teoria della classe disagiata - recensione + flusso di coscienza

  Ho finito di leggere La teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, edizione Minimum Fax. Una lettura che mi ha messo addo...