L'assessore al turismo del Comune di Firenze, Paola Concia, valuta la possibilità di installare dei
sensori contapersone sul Ponte Vecchio.
Brivido lungo la schiena seguito da intensa sensazione di fastidio.
Durante alcune ore del giorno c'è un casino bestia sul Ponte Vecchio, è vero, specialmente adesso che è primavera, ci sono le gite, le minivacanze, la Pasqua si avvicina, ecc.
Però percepisco anche un primo, prudente, "passettino" verso il numero chiuso, argomento che ricorre regolarmente in Palazzo Vecchio.
Oltre un tot. di persone non si passa più, concetto espresso anche dalla politica nazionale, ricordo l'exploit di
Dario Franceschini quando scoprì che a Venezia e Firenze ci sono un monte di turisti.
Mi appare davanti agli occhi un'immagine odiosa dei tornelli piantati nella pietra serena.
Anche se si assicura il contrario, "servirà ad analizzare i flussi, non a limitare gli accessi", io non mi fido. Il Ponte Vecchio deve essere libero e aperto. Se poi in certi momenti strabocca di turisti, pazienza. È gente che paga per venire a Firenze, non possiamo fargli trovare tutto "balzellato e gabellato", per spennare il pollo il più possibile. Quando la turista sono io, mi infastidisco tanto quando mi sento presa per il portafoglio.
La gente si scoccia e va altrove.
La misura, oltre a servire per calcolare quante persone attraversano il ponte, dovrebbe aiutare anche a capire chi attraversa il ponte per turismo, per lavoro o per altri motivi.
Fastidio e insofferenze intensi.
Da fiorentina che vive e paga le tasse a questa città bella ma esosa, vorrei che il Comune considerasse un mio diritto fondamentale l'essere libera di nuovermi liberamente (e gratuitamente) il più possibile sul territorio cittadino. E dunque anche attraversarre a piedi il Ponte Vecchio tutte le volte che mi pare e piace, senza dare spiegazioni a nessuno.
Nel corso degli anni, il centro di Firenze, piano piano, impercettibilmente, "per il nostro bene" perlamordiddio, è diventato sempre più difficile da fruire.
Ormai è una zona blindata, i parcheggi per gli scooter si riducono sempre di più, gli autobus fanno giri sempre più astrusi, al punto che la toccata e fuga per far due passi e qualche acquisto è diventata quasi impossibile.
Ora, a me - come a tanti - piace andare in centro a passeggiare, fare acquisti, e mi piace passare dal Ponte Vecchio quando mi pare, fermarmi a leggere alla biblioteca del Palagio di Parte Guelfa, attraversare in libertà il cortile di Palazzo Strozzi.
Tutte attività che vorrei continuare a fare gratis, senza alcuna ulteriore limitazione spazio/temporale, ché a Firenze di limitazioni ce ne sono già abbastanza. Dunque non facciamo scherzi.
PS: Ma quanto è bello il soffitto dell'emeroteca di Palagio Parte Guelfa?