Ero convinta di aver letto tutto di Teresa Ciabatti. Invece mentre esploravo una bancarella dell'usato, mi sono trovata tra le mani I Giorni Felici.
Tuffo al cuore seguito da un ghigno di soddisfazione. Come ha potuto sfuggirmi fino adesso?
Preso.
Letto.
Bello.
È la storia di una famiglia romana, ma la vicenda ruota attorno a Sabrina, la più piccola dei tre fratelli. Il padre lavora in RAI e il suo sogno e far arrivare Sabrina allo Zecchino d'Oro. Sabrina sa di avere un talento pazzesco e di essere una bambina con una marcia in più degli altri.
Molti anni dopo, sul letto di morte del padre, i tre fratelli ormai adulti si ritrovano e partono i bilanci di una vita.
Per certi versi mi ha ricordato un po' il Grande Freddo, per altri l'ultimo romanzo di Teresa: Matrigna.
Ne I giorni Felici ho amato un casino gli "inserti" con le storie dei personaggi dell'epoca.
Voto in barba alla nostalgia struggente: 5 "portobelli"




