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La caccona di Piazza della Signoria


Mi ricorda una pila di deiezioni canine. Penso che la precedente copertura con l'enorme sacco della spazzatura facesse già parte dell'installazione, o comunque era molto in tema. Di positivo ci sono il posto per sedere sul piedistallo e la consueta indignazione cittadina che mi diverte sempre molto.

Poi scopro che Big Clay #4, questo è il nome dell'enorme scultura di Urs Fisher, rappresenta quel momento "pre-artistico" in cui lo scultore prepara i pezzi di argilla da cui ricaverà l'opera. Questa enorme, inquietante scultura di acciaio e alluminio, è una gigantografia di quanto una volta c'era sul tavolo da lavoro di Urs, con tanto di impronte digitali.

Mi piace di più dopo averlo saputo? Non so. Certo che adesso la guardo con occhi incuriositi, sperando che il prossimo artista che ospiteremo in Piazza della Signoria sia un po' meglio.

E per il food come facciamo?

READY
  1. E per il food come facciamo?
  2. Il food?
  3. Sì, come facciamo per il food?
  4. Il rinfresco, dici?
  5. Conosci qualcuno?
  6. In che senso? 
  7. Uno spacciatore di fiducia [fa le virgolette con le dita].

Profiling estemporaneo: la food blogger

non sono io, ok?
Giorni fa ero a una fiera enogastronomica, ospite allo stand di un amico. C'era tanta gente che passava, si scambiavano due parole, un contatto, qualche info e via.
A un certo punto è arrivata una tipa sulla quarantina, una signora tipo me, per intendersi. È arrivata tutta sparata allo stand e si è presentata tirandosela un monte: "Ciao, io sono una food blogger". "Okei" rispondiamo all'unisono, "ciao".
Le facciamo assaggiare qualche cosa e la tipa non ci capisce nulla, si vede lontano un chilometro che non le interessa nemmeno tanto capire il prodotto che ha davanti.
Ma non importa: in queste occasioni son così tanti i parvenu che alla fine non ci si fa più caso. Ora va di moda il cibo, il bere, ecc.
E per fortuna (sì) io sono vecchia e ho memoria, posso andare indietro nel tempo e lo faccio con piacere.
Nel secolo scorso ho visto cuochi usare la panna dappertutto e poi vergognarsene e rinnegare di averlo mai fatto.
Poi ho visto cuochi usare la rucola dappertutto e poi vergognarsene e rinnegare.
E poi ho visto cuochi sdoganare la Nutella Ferrero e poi vergognarsene e rinnegare; brutte multinazionali cattive.
Adesso attendo che la stessa cosa accada con l'aceto balsamico e le sue riduzioni che ce lo propinano dappertutto, quasi sempre a sproposito.
Già dall'anno scorso il fenomeno si è un po' ridimensionato; adesso aspetto con trepidazione, sperando accada presto, il momento: vergogna + abiura a grappolo.
Per non parlare poi del cosiddetto "mondo del vino"... ma sto divagando, i pensieri si accavallano e il tempo è poco.
Torniamo alla tipa sono una food blogger.
Io rimango scioccata quando si presentano così. Che cavolo vuol dire food blogger?
Allora le ho chiesto subito, senza tanti convenevoli: "nome del blog, prego".
Me l'ha detto.
"Mai sentito", ho risposto.
Non ha fatto una piega e mi ha allungato un biglietto da visita fatto in casa. Nome, cognome, titolo "foodblogger" scritto nero su bianco, telefono e un url di Blogspot.
Sono rimasta un attimo attonita, dopo tanta cerimonia mi aspettavo almeno un Dissapore, un Cavoletto, robe così. O al limite un dominio registrato che sarebbe il minimo sindacale.
La tipa lanciatissima mi comunica, tirandosela ancor di più, che il giorno prima ha pubblicato un post e ha ricevuto degli apprezzamenti perfino dalla Russia.
Cappero.
Mette la quarta e mi racconta con orgoglio che pubblica ricette di sua invenzione e tutorial e che ha un pubblico che la segue con affetto.
Bene, porca miseria, buon per lei.
Si vede che non le interessano i nostri prodotti, vuol solo presentarsi e vantarsi del suo blog.
Ok, maremma santa.
Dopo che se n'è andata, curiosa come una scimmia, ho aperto la pagina e mi sono trovata davanti agli occhi un blog miserello pieno di "gif agitate", spam (eccoli i russi!), tutto scritto in comic sans.
Ora, non è per essere spocchiosa anche se mi rendo conto di esserlo, ma come si fa?
È come se io andassi in giro a vantarmi di questo blog. Mi vengono i bordoni solo a ipotizzarla una cosa del genere. Sono cose da manicomio, secondo me. E indicative di tante cose. Forse sono io che non mi so valorizzare, per carità, ma il livello di farloccheria che si vede in giro è pazzesco.
C'è da dire che il cibo e i suoi derivati sono settori che si prestano molto bene a dare corda alla fabulazione negli animi semplici.
Però, dai.

Maremmamaya e le altre apocalissi



A quanto pare non è successo nulla. Adesso ci sarebbe da andare da Giacobbo a farsi restituire i soldi, anche se io il suo libro non l'ho né comprato né letto e allora è inutile che stia a far polemica. Il mio primo pensiero è andato al bunker anti-Apocalisse Maya che Ron Hubbard si è fatto costruire in casa sua. Una delusione quando l'ho visto: si tratta proprio di un tubo di una ventina di metri arredato come un bungalow. Che tristezza. Mi sarei aspettata qualcosa di più da un multimiliardario come lui, un rifugio degno. Ron  ha creato psicoterapie alternative, religioni, intortato nelle sue faccende un sacco di stelle di Hollywood che gli hanno dato un sacco di soldi (adesso mi viene in mente solo Tom Cruise, ma ce ne sono un sacco). Insomma, questo ha i soldi che gli escono dalle orecchie e si è fatto piazzare un tubo in un buco nella terra con qualche branda, una televisione, qualche decorazione da casa al mare e basta, fine. "Braccini" corti.  Con le sue possibilità economiche e la sua fantasia io mi sarei comprata una grotta nel deserto e l'avrei sistemata in uno stile alla Paolo Soleri. Oppure mi sarei fatta una copia del mio bunker preferito: quello di Lost naturalmente, che era bellissimo, pieno di oggetti retrò e cose utili, dischi in vinile, lavatrice+asciugatrice, armi, dispensa fornitissima e, dulcis in fundo, uno splendido personal computer vintage a schermo nero su cui, volendo, tra un inserimento di una sequenza di 4 8 15 16 23 42 e l'altra, potevi anche fare un po' di esercizi di basic, per reinserirti nel mondo del lavoro post-catastrofe:

10 PRINT "Hello, World!"
20 END

Praticamente il paese dei balocchi per i nerd come me. Adesso nulla, la panzana è evidente e allora si aspetta la prossima catastrofe annunciata. Confido nel 2038 o in Hercolubus che però non ricordo quando dovrebbe distruggerci tutti...
In compenso mi dicono che oggi sia iniziata l'era dell'Acquario. Era ora.

Effetti del caldo: restyling e ormoni fuori controllo...

Prima di tutto ho infighettito questo blog con questo motivo floreale che - prevedo - mi stancherà entro mezz'ora, ma per adesso lo tengo. Ogni tanto bisogna dare una rinfrescata al look. Poi nulla. ci sarebbero tante cose da raccontare però mi fa un caldo cane e l'unica cosa che il mio cervello riesce a comporre è la mia personale top 10 dei superfighi...Stempero i bollenti spiriti con un tot di miniconi Conad.

 



 

 

 

L'interesse per le anticipazioni di Beautiful

Il primo cast di Beautiful.
Correva l'anno 1987.
Cazzarola, ero una bimba,  andavo ancora a scuola.

Metto le mani avanti, anche se ha poco senso farlo. A dire il vero ha poco senso anche questo post. Ma tant'è. Dunque, ho smesso di guardare Beautiful intorno al 2007. Da allora non l'ho più visto: nemmeno per caso. Tuttavia continuo ancora adesso a ricevere tante visite da parte di chi cerca le anticipazioni delle puntate. Non ne sono sicura, ma credo che dipenda da qualche strana alchimia tra Blogspot e il vecchio blog su Splinder che in qualche modo continua a dire la sua.
Ogni tanto mi arrivano anche email con la richiesta di spoiler sugli episodi americani, a cui ho sempre risposto dicendo che non ne so nulla, avendo pubblicato un solo post nel 2005 sulla presunta fine imminente di Beautiful. Post che è stato smentito nei fatti perché a quanto pare la soap è ancora viva e vegeta e non ci pensa nemmeno lontanamente a tirare il calzino. Vabbè. E poi vorrei aggiungere che non me ne frega più nulla di sapere che stiano combinando Ridge e Brooke che si godano la promiscuità incestuosa, la pensione e il sole della California, per quanto mi tange. 
Ma la faccenda non finisce qui. Giorni fa mi ha scritto Lucia (ho l'autorizzazione a pubblicare il suo nome) chiedendomi di rimettere online quel post del 2005 dove raccontavo un po' di spoiler che avevo appreso da una cugina di ritorno dagli USA. Mi ha fatto ridere questa richiesta, ma la accontento volentieri perché mi è stata chiesta gentilmente ed è un attimo recuperare quel post dal file di backup. Ripeto questo è un post che scrissi nel 2005 - sette anni fa, il 28/01/2005, per l'esattezza - ed è stato verificato inattendibile da più fonti. Però è tanto, tanto morboso, forse è proprio questo che ne spiega il successo...

Ho da raccontare uno "scoop". Allora, sono stata a cena da una cugina che ha appena passato un periodo negli USA. Mi ha raccontato che laggiù Beautiful sta finendo.Sì, Beautiful chiude! Me lo sono fatto ripetere più volte perché non riuscivo a capacitarmente. Trauma e senso di vuoto. Oddio, finisce Beautiful! E' comprensibile che questa notizia mi faccia impressione. Beautiful, infatti, mi ha accompagnata per più di metà della mia vita.Una volta superato il primo shock, mi sono fatta raccontare un po' di anticipazioni e sono rimasta ancor più traumatizzata.Dunque, primo scoop: Brooke scopre di essere figlia di Eric Forrester. Maremma santa. Mancava solo questa!Eric, infatti, in gioventù aveva avuto una storia con Beth, la mamma di Brooke. Questa storia d'amore era stata interrotta dalla gravidanza di Stephanie, in attesa di Ridge (che in realtà non è figlio di Eric ma di Marone). Insomma, il bischero Eric c'è cascato, ha creduto che Ridge fosse suo figlio, ha lasciato il suo grande amore Beth e, a malincuore, si è sposato con Stephanie dando così inizio alla dinastia Forrester.Ma son tutte cose che si sapevano già. Quello che ancora non si sapeva è che la povera Beth era incinta di Eric, e che la loro figlia è nientepopòdimenoche Brooke.Questa notizia sarà per Brooke un trauma (infatti è stata sposata e ha avuto figli con Eric-suo-padre, con Thorne-suo-fratello oltre che con Ridge) che la porterà al suicidio. Sì, a quanto pare Brooke si suiciderà. Accipicchia!Infine mi hanno detto che nelle ultime puntate Ridge ha i capelli bianchi (o brizzolati, non ricordo) e che si invaghisce di nuovo di Bridget. In base a questi nuovi scoop, Eric e Brooke non solo sono i genitori di Bridget, ma Eric ne è anche il nonno e Brooke ne è anche la zia...Ho mal di testa.

10 idiosincrasie che rendono la mia vita e quella di chi mi sta intorno un po' più difficile


Di getto, senza pensarci tanto. Ecco che vuol dire essere donna quarantenne oggi. E poi un po' di sana autocritica ogni tanto ci vuole.
  1. Devo mettere sempre un pezzo di post-it a coprire la webcam del computer altrimenti mi sento spiata;
  2. quando esco dall'ascensore controllo sempre che non ci sia un ladro nascosto sulle scale di sopra o gli zombie che salgono da sotto;
  3. non riesco ad addormentarmi se ho più di due piatti sporchi nel lavello;
  4. devo aprire e/o eliminare immediatamente tutte le email che ricevo. Non tollero i "da leggere".
  5. non sopporto se mi rivolgono la parola mentre sto guardando un film, specie se di fantascienza;
  6. cerco sempre di mettere le cose per iscritto, anche con gli amici cari, anche quando proprio non sarebbe il caso;
  7. ho la tendenza a formulare le domande cercando di suggerirne le possibili risposte, in modo che l'interlocutore non divaghi facendomi perdere tempo (intollerabile); 
  8. prima di uscire di casa devo aver staccato la presa dello stereo dalla corrente. Sempre, eh. Sennò mi prende fuoco casa. Per forza.
  9. Sono spaventata dalla guida del 98% delle persone che conosco. Sono inspiegabilmente circondata da gente che non sa guidare manco per nulla. Fingo di avere il mal d'auto per diminuire il numero di viaggi in auto.
  10. Da anni faccio uso massiccio di futureme.org, un sito che consente di auto-inviarsi lettere nel futuro, per esempio tra un anno. Però io lo uso sempre e solo quando sono giù di morale o alterata (ubriaca, febbricitante, stressata, ecc.). Perciò ricevo regolarmente email deliranti da una me stessa psicolabile dell'anno prima e in cui non mi riconosco mai.
Perché poi rileggere queste cose fa bene, è una sorta di auto-analisi dei poveri. Adesso mi sento meglio. Inverto il trend e ora che sono rilassata ne approfitto per inviare un'email senza essere in stato di alterazione alla me stessa del futuro. Ecco.

La Alba Parietti e la crisi economica


Mesi fa avevo salvato questa foto della Alba P. perché ci volevo scrivere un post. Mi aveva ispirata di brutto, sia la foto sia la frase completamente senza senso. Per circa due minuti, credo. Poi l'avevo rimossa dalla mente e dimenticata sul desktop in mezzo a una caterva di foto di gatti e di animali vari che raccolgo continuamente, in quanto zitella 2.0.
Sono malatissima, oggi. Influenza. Non sono andata in ufficio. Quando ho chiamato per avvertire mi hanno detto che sono ritornati tutti a casa perché son saltate le linee telefoniche. Mi scappa da ridere. Lavoro in un ufficio che non paga le bollette (no, non credo alla panzana del guasto, dai). Allora ho passato una mezz'ora su Skype con la mia collega S. aka Ridens. Sì perché io ho una collega che ride nervosamente di continuo, tipo tic nervoso. Eccallà. Quando è al telefono guai a incrociare lo sguardo col suo: sennò si mette a ridere e il suo interlocutore si sente preso per il culo con conseguenti scazzi e parti di merda, che alla fine fanno irritare Ridens perché lei ancora non si rende ben conto delle implicazioni del suo "problema". Considerando, poi, che l'ottanta percento del suo lavoro si svolge al telefono, praticamente io giro sempre a sguardo basso per la ditta, proprio come se avessi a che fare con un mostro demoniaco dai poteri extraterrestri, tipo Medusa. E non sempre questo accorgimento è sufficiente a sfatare quei risolini nervosi. Comunque Ridens mi ha detto che è piuttosto preoccupata perché ha notato che in ufficio ci sono delle cose che non vanno. E brava Ridens. Maremma santa, "cose che non vanno" mi pare un eufemismo fighetto: sta andando tutto allo scatafascio. E già da un bel po'. Il lavoro è diventato congiunturale al cento per cento e non ci posso fare nulla. Mi sono rassegnata. E poi: chissà se la Alba Parietti risente della crisi economica. Così, tanto per curiosità. buzzoole code

Harry Potter vs Stephen King

La foto non c'entra un cavolo col post, mi piaceva e ce l'ho messa!

Mi hanno scritto un paio di persone chiedendomi di trasferire direttamente qui tutto il blog che è su Splinder, invece di fare tanti passaggi disorientanti. Beh, mi dispiace, lo so che sarebbe la soluzione più semplice e anche logica, ma io non lo so fare. Mi manca la conoscenza tecnica e, purtroppo, non ho nemmeno le energie per imparare (oppure per capire se si possa fare). Ho tante cose più importanti da fare in questi giorni; per esempio leggere: Harry Potter, un libro qualunque tre quelli di Fabio Volo e di Faletti. Mi sono data questo compito culturale prioritario animata dalla volontà di aggiornarmi. Non sto scherzando e lo scrivo senza spocchia, sia chiaro. Non ho mai letto nulla dei tre, mi sento esclusa dalle conversazioni e poi son curiosa come una scimmia. Quindi ho cominciato con Harry Potter libro numero uno, aspettandomi una lettura quantomeno rilassante. Tuttavia alla seconda pagina mi sono scoraggiata di brutto perché mi sono resa conto di essere "proprio tanto" fuori età per Harry Potter, a occhio e croce di almeno di una venticinquina d'anni. Un abisso temporale incolmabile, tanto vale mettersi l'animo in pace una volta per tutte. Allora ho deciso di lasciar perdere HP e, prima di attaccare gli altri due, di prendere l'ultimo di Stephen King che è senza dubbio una lettura/divertimento più adatta a una vecchia babbiona delle mia età.

La teoria della classe disagiata - recensione + flusso di coscienza

  Ho finito di leggere La teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, edizione Minimum Fax. Una lettura che mi ha messo addo...