Caffè corretto



La dentista mi aveva ordinato di mangiare morbido.
"Mangia solo roba morbida. Morbida, ci siamo capite?"
"Ok, no problem, figurati."
Poi, dio solo sa perché, ho divorato dei cereali, di quelli che neanche mi piacciono tanto, scheggiandomi il dente. Non l'otturazione, proprio un dente che ha iniziato a graffiarmi la lingua. E più la graffiava, più mi veniva da passarcela sopra, con vigore crescente mentre camminavo veloce per non arrivare tardi. Il tizio piuttosto conosciuto con cui avevo appuntamento al bar è rimasto interdetto quando gli ho sfoderato il mio miglior sorriso insanguinato. Mi ha detto:
"Stai sanguinando."
"Ma no, dove?"
"Dalla bocca".
Così sono andata in bagno e ho visto il sangue che aveva cominciato a raggrumarsi ai lati delle labbra. Senza perdere un altro secondo ho telefonato alla dentista, confessando la faccenda dei cereali. Mi ha preso un appuntamento, cazziandomi di brutto. Poi mi sono sciacquata la bocca e sono ritornata dal tipo che intanto stava ordinando un caffè. Io il mio l'ho preso corretto a grappa, per disinfettare. Non ha battuto ciglio nonostante fossero le 11:30 del mattino.

Quelle librerie color porpora alle stazioni della metro di Londra


Mi piace un sacco questa catena di microlibrerie a Londra: We Love Books. Niente di che, vendono solo best seller e sono l'equivalente del reparto libri delle edicole nostrane. Però le trovo accoglienti, tutte col loro color porpora, e mi ci fermo sempre per dare un'occhiata alle ultime uscite.
Questa si trova nella stazione di Hammersmith, per esempio.
Mi è tornato in mente tutto ciò, dopo aver passato un quarto d'ora dal giornalaio più triste e buio del mondo, in cerca di un Urania recentissimo ma, a quanto pare, introvabile.


La teoria della classe disagiata - recensione + flusso di coscienza

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