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La possibilità di essere felici di Susi Brescia



Ho finito La possibilità di essere felici di Susi Brescia. Bello. È il racconto autobiografico di pezzo di vita, che coincide con corso e decorso di una malattia: cancro, per la precisione.
Mi sento un po’ a disagio perché confesso che sapendo l’argomento mi ero riproposta di dosarne la lettura un po’ alla volta, perché sai, sono cose pesanti, bisogna essere predisposti (scusa Susi).
È finita che l’ho letto in due sere e mi è pure sembrato troppo corto.
In realtà questo libro parla di tante cose, prima fra tutte, come affrontare le sfighe nel modo giusto.
Mi ha fatto bene leggerlo.
E poi è una gran storia, scritta bene, brava Susi.

Voto 5 posizioni yoga

Letture estive: Hyperion


Vorrei consigliare un romanzo che ho finito da qualche giorno. In questo momento non ce l'ho sottomano, non posso fotografarlo magari con tazzina del caffè e zampirone a fianco, così mi devo accontentare di una banale immagine presa da Google, ma davvero ne vale la pena.
Sempre se piace il genere: fantascienza.

L'Artista del Coltello di Irvine Welsh (Recensione)



Che cosa non funziona nell'ultimo libro di Irvine Welsh, L'Artista del Coltello?
Ci ho messo un po' a capire che cosa mi fosse rimasto di traverso. Alla fine sono riuscita a identificare due aspetti che, secondo me, non vanno proprio.
Per il resto il romanzo è godibile; l'ho letto in due sere, nonostante sia piuttosto lungo, ma il bastardo scrive come un dio e la trama fila liscia che è un piacere.

Godetevi la corsa di Irvine Welsh (recensione)

Godetevi la corsa di Irvine Welsh è un romanzo gradevole, con una trama vivace che si legge in soffio. È la storia di un tassista di Edimburgo, "Gas" Terry Lawson, ricciolone con una predilizione per le tute di acetato sgargianti, simpatico erotomane superdotato, naturalmente dedito anche a trafficucci un po' loschi con personaggi poco raccomandabili. Un tipo esagerato, come tutti i personaggi di IW che amo, un tizio che passa il tempo tra una scopata e l'altra a ingegnarsi nell'arte del rimorchio e della sopravvivenza spicciola.

Brevi recensioni di 3 libri letti



Sottomissione di Michel Houellebecq, ovvero l'uomo che invecchia nel peggior modo possibile (sì, è un superficiale giudizio estetico sullo scrittore che col passare del tempo, da omino sobrio si sta trasformando in strega disneyana).
L'uomo è cacciatore, opportunista e piuttosto rincoglionito. La donna, se è furba, se la dà a gambe levate, altrimenti diventa badante oppure oggetto sessuale, dipende dall'età. Comunque sempre sottomessa (Houellebecq lo ripete di continuo, durante tutto il romanzo). La vita è una merda. Poi ci sono gli islamici subdoli: arrivano, dominano facilmente, tanto i francesi sono così rincoglioniti.
Citazione bor7: "...il passato è sempre bello, e in effetti anche il futuro, a far male è solo il presente, che portiamo con noi come un ascesso di sofferenza che ci accompagna tra due infiniti di quieta felicità."
Effetti collaterali: noia per la trama bolsa, senza guizzi di alcun tipo. Ma anche la voglia di andare a vedere dal vivo la statua della Vergine nera di Rocamadour, davvero inquietante.
Dal punto di vista della critica all'Islam (pare sia l'argomento del momento) ho trovato Piattaforma molto più incisivo di questo Sottomissione, che a suo termpo mi piacque molto di più come romanzo.



Tutte le famiglie sono psicotiche di Douglas Coupland. Narra le vicende di una famiglia putrida. Un'accozzaglia di gente imparentata tra loro che si ritrova in Florida in occasione della partenza della figlia per lo spazio. Un gruppo umano allo sbando, dove abbondano: sieropositività, cancri e malattie varie. È l'assenza di salute la costante che unisce questi personaggi tra loro, molto più dei legami di sangue. Anche la Sam Cristoforetti della situazione, che il genio della famiglia, è affetta da un handicap che la unisce idealmente ai suoi consanguinei.
Una lettera misteriosa e una serie infinita di contrattempi creano la trama di questo romanzo che mi ha ricordato un po' Pulp Fiction un po' certi telefilm sui generis che amo molto. Solo lavorando di immaginazione mi sono fatta piacere questo romanzo che non è un capolavoro ma regala momenti piacevoli. La trama è solo un pretesto per mettere in scena i vari personaggi e le loro dinamiche, alla fine ti frega il giusto anche di scoprire chi vive e chi muore. Carino, dai.



Anna di Niccolò Ammaniti. Un virus simile alla peste ha sterminato tutti gli adulti. Il mondo è popolato solo di bambini che possono sopravvivere soltanto fino all'adolescenza, età in cui la malattia misteriosa si presenta e agisce inesorabile. Il mondo è dei bambini. Anna vive col fratello in quel che resta della Sicilia devastata dall'epidemia. Lei e il fratello Astor abitano nella casa dove è morta la loro madre e conducono un'esistenza allo stato brado. Anna, prossima all'adolescenza e dunque al virus letale, cerca di raggiungere il continente dove potrebbero celarsi gli ultimi adulti rimasti. Avventure varie in un'isola in cui sono rimasti solo i bambini e le rovine della civiltà passata. Una specie di Signore delle mosche, con dinamiche simili.
Una sensazione di malessere mi ha accompagnata durante la lettura di questo romanzo, dalla prima all'ultima riga. Amo le storie sulla fine del mondo, ma devono essere popolate di adulti, non di bambini abbandonati a loro stessi, ci sono dei momenti strazianti, alternati a scene paradossali. È davvero un bel romanzo, scritto bene. Ammanniti è tra i miei preferiti. Bravo.






Letture: La vita sessuale delle gemelle siamesi

Finalmente un romanzo coi fiocchi. Come tutti i libri di Irvine Welsh anche La vita sessuale delle gemelle siamesi (Guanda, 2014) è una grande dichiarazione d'amore alla vita, soprattutto gli aspetti più cinici e perversi.
Trama:

La teoria della classe disagiata - recensione + flusso di coscienza

  Ho finito di leggere La teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, edizione Minimum Fax. Una lettura che mi ha messo addo...