Serotonina di Michel Houellebecq



Ho finito Serotonina di Michel Houellebecq, traduzione di Vincenzo Vega per La nave di Teseo edizioni.
Maremma santa quanta depressione. Il protagonista si chiama Florent-Claude ed è un alto funzionario del ministero dell'Agricoltura francese. Naturalmente ha una vita sessuale disordinata ed è un depresso di quelli particolarmente incancreniti al punto che per tirare avanti deve consumare dosi massicce di Captorix, farmaco che lo tira su di morale (per quanto possibile) ma al tempo stesso lo rende sessualmente impotente.
Stavo per mollare questo libro dopo poche pagine perché comincia con una assurda scena di sesso a tre ambientata in una stazione di servizio, una brutta versione gerontopornografica della celebre scena dal benzinaio di Zoolander:


Ridacchiando ho pensato di aver bisogno di passare ad altra lettura, che Houellebecq nella mia vita avesse già fatto il suo tempo dopo lo sciatto Sottomissione, e di abbozzarla coi suoi libri. Invece la storia è davvero bella, un'esplorazione della mente, della vita del mondo del depresso che rapidamente inizia a riguardarci più di quanto non ci piaccia ammettere (ho letto altrove che è il futuro, per me è puro presente).
Tragedia, amori passati e irrecuperabili, solitudine siderale, depressione con un piede nella follia, e infine il tramonto della classe media.
Mi è piaciuto, anche perché il protagonista è davvero tanto antipatico e si fa fatica a simpatizzare con lui. Gli dò 4 pasticchine di Captorix, se le merita:
💊💊💊💊

Factfulness di Hans Rosling (recensione)



Ho finito di leggere Factfulness Dieci ragioni per cui non capiamo il mondo. E perché le cose vanno meglio di come pensiamo di Hans Rosling, tradotto da Roberta Zuppet per Rizzoli.

Molto interessante e infatti è un altro consiglio di Mr. Gates.
L'ho apprezzato soprattutto perché, a mio avviso, dà una prospettiva sul mondo in cui viviamo più focalizzata o "defuffizzata" rispetto a quanto si legge di solito.

Mi è piaciuto assai.

Un aspetto che mi è piaciuto meno. A volte l'autore fa un uso un po' troppo spregiudicato delle medie nelle statistiche per rafforzare il suo punto di vista; però, una volta preso atto di questa tendenza, la lettura è stimolante.
Dunque non oro colato (ma quando mai), invece un approccio interessante e una volta tanto ottimistico.

Una frase in cui vorrei ritrovarmi sempre e che perciò mi sono segnata è questa: "Quando un problema sembra urgente, la prima cosa da fare non è gridare Al Lupo, bensì organizzare i dati".
:-)
Voto 4 arrampicatori🧗‍♀️🧗‍♂️🧗‍♀️🧗‍per andare tutti dal livello 1 al 4.

L'Educazione di Tara Westover (recensione)



Ho finito di leggere — a dire il vero già prima di Fango — il romanzo biografico L'Educazione di Tara Westover, edizione Feltrinelli e traduzione di Silvia Rota Sperti.

Lei è una tipa mormona, con i genitori sciroccati — padre complottista, madre guaritrice — che è cresciuta nelle montagne americane in una situazione tipo "Casa nella prateria".

Anzi, peggio.

Westover non ha fatto la scuola da piccola ma è riuscita a laurearsi da autodidatta a Harvard.

Raccontato così sa di bischerata, in realtà il libro merita.

Prima di tutto è una storia vera, e dà uno spaccato degli Stati Uniti a cui non siamo abituati. I genitori dell'autrice vivono ai margini della società in attesa dell'Apocalisse, ed è bello seguirla, passo passo, nel cambiamento di vita: dallo stato brado sulle montagne dell'Idaho in balia di qualsiasi superstizione, fino all'università prestigiosa e alla laurea.

L'ho letto solo perché lo consigliava Bill Gates nella sua newsletter di fine anno.

Voto 4 cavalli bradi
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Fango di Niccolò Ammaniti (recensione)


Sto diventando pigra anche con robetta social di poco conto, come i resoconti dei libri che leggo. Ecco, con molto ritardo il resoconto su Fango di Niccolò Ammaniti che ho finito già da un bel po'.

Gli ho dato "solo" tre stelle su Goodreads, perché alcune parti mi sono sembrate tirate via.

Fango è una raccolta di diversi racconti, alcuni belli, altri fuori di testa, altri mi sono piaciuti meno, altri troncati di netto che si ha la sensazione che siano stati inclusi per far volume.

In alcune parti, però è un libro molto bello.

Incontriamoci a metà strada, e come voto gli do🧨🧨🧨candelotti di dinamite, sufficienti a fare un mucchio di danni.

I giorni felici di Teresa Ciabatti (recensione)



Ero convinta di aver letto tutto di Teresa Ciabatti. Invece mentre esploravo una bancarella dell'usato, mi sono trovata tra le mani I Giorni Felici.

Tuffo al cuore seguito da un ghigno di soddisfazione. Come ha potuto sfuggirmi fino adesso?

Preso.
Letto.
Bello.

È la storia di una famiglia romana, ma la vicenda ruota attorno a Sabrina, la più piccola dei tre fratelli. Il padre lavora in RAI e il suo sogno e far arrivare Sabrina allo Zecchino d'Oro. Sabrina sa di avere un talento pazzesco e di essere una bambina con una marcia in più degli altri.

Molti anni dopo, sul letto di morte del padre, i tre fratelli ormai adulti si ritrovano e partono i bilanci di una vita.

Per certi versi mi ha ricordato un po' il Grande Freddo, per altri l'ultimo romanzo di Teresa: Matrigna.

Ne I giorni Felici ho amato un casino gli "inserti" con le storie dei personaggi dell'epoca.

Voto in barba alla nostalgia struggente: 5 "portobelli"

Matrigna di Teresa Ciabatti


Ho finito di leggere Matrigna di Teresa Ciabatti, ed. Solferino.

Adoro la scrittura di Teresa Ciabatti, credo di aver letto tutto quello che ha pubblicato.

Mi piacciono un casino i dialoghi pungenti, i personaggi sopra le righe, sempre guidati da un egotismo ingenuo e al contempo stronzo che per me è proprio godurioso.

In Matrigna ho trovato questi aspetti molto più smussati rispetto alle cose precedenti e questo un po' mi è dispiaciuto perché a me la scrittura della Ciabatti piace estrema, ma forse sono io che ragiono troppo da fan.

Il romanzo però è davvero bello, merita leggerlo. È il racconto di cosa accade a una famiglia dopo la sparizione misteriosa di uno dei figli. Sia i personaggi, sia i loro ricordi non sono come sembrano e nella storia un po' si evolvono un po' no.

Voto 4 pappagallini che potrebbero parlare; ma perché non parlano? 🐦🐦🐦🐦

Momenti fan della presentazione (foto orrida, sorry) alla Feltrinelli di piazza Repubblica. il tweet è un po' polemico con Edoardo Nesi, ma l'ho trovato insopportabile.

E poi la mia copia autografata di Matrigna:


La teoria della classe disagiata - recensione + flusso di coscienza

  Ho finito di leggere La teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, edizione Minimum Fax. Una lettura che mi ha messo addo...