Libri e letture, il conto della serva.

Prendo spunto da questo articolo di Nicola Lagioia che ho letto sul sempre ottimo blog di Giuseppe Genna per fare una riflessione - autoreferenziale come garba a me - sulla lettura e sui libri, nelle loro svariate forme e manifestazioni. Ho scoperto di essere una cosiddetta lettrice forte perché leggo per diletto all'incirca una cinquantina di libri all'anno, forse più. Di questi ne acquisto più della metà, mentre gli altri per la maggior parte li prendo in prestito oppure li scarico. Poi ne leggo anche una ventina per lavoro, tra manuali e testi vari. Sono stime fatte a occhio e croce, basandomi sull'esperienza, perché non mi piacciono gli strumenti come Anobii e Goodreads che permettono di tenere un conto preciso di ciò che si legge a patto che si aggiornino con costanza. Ma con le "cose online" io sono un'incostante patentata: l'unica cosa a cui mi senta legata è il blog e basta. Per il resto vale il detto fiorentino: "icché c'è c'è". Ma non divaghiamo. Dunque, dicevo che sono una lettrice sfegatata, ho le mie passioni/fissazioni e seguo abbastanza le novità. Compro tanti libri, anche per lavoro, non saprei quantificarne esattamente il numero, l'ho già detto, ma tra piacere e lavoro ne compro tanti. Tuttavia nella libreria canonica cerco di spenderci il meno possibile. Certo, la bellezza di un libro fresco di stampa, intonso e profumato (ebbene sì!) è impagabile, ma io subisco più facilmente il fascino di altri tipi di rivendite. Da sempre, infatti, frequento negozi e bancarelle del libro usato e, da qualche anno a questa parte, vado a fare acquisti anche nei mercatini in conto vendita dove trovo meno varietà, ma prezzi decisamente migliori. Inoltre qualche volume lo prendo su Ebay: grazie agli "alert" riesco a trovare a prezzi buoni "rarità" a cui ho fatto la bocca da anni. Poi sono un'appassionata, senza se e senza ma, degli ebook e possiedo un lettore con tecnologia e-ink da più di tre anni. Non riesco a ricordarmi come facessi prima di averlo. Ripeto: io sono un'entusiasta dell'ebook reader, il lettorino ha arricchito il mio ampio spettro di reperimento delle letture e da quando ce l'ho leggo di più. Molti volumi che di solito prendo all'usato (più che altro fantascienza e orrore), spesso me li scarico anche dalla rete e me li porto dietro per leggerli con comodo, per esempio in viaggio. Contrariamente a quanto mi capita di leggere su forum e blog, che a quanto pare sono frequentati da tanti simpatici luddisti impauriti, il possesso del lettore ebook non mi ha allontanata dai libri di carta che continuo a comprare e a leggere. Non so in quali percentuali, non m'interessa saperlo, so solo che è un'offerta in più e in certi casi è più comoda della stampa ordinaria. Quando vado in libreria sto attentissima agli sconti e ho una gerarchia mentale - personalissima e insindacabile - di cosa acquistare, con quale priorità e a che prezzo massimo. Sento puzzo di fregatura quando trovo volumi con poche pagine e caratteri da ipovedenti per allungare la minestra sciapa a venti Euro di prezzo di copertina. Mi sembrano una presa per il culo e allora ritiro il braccino e non compro. Poi non leggo i libri scritti da vip che si sono improvvisamente convertiti alla "letteratura". Forse per pregiudizio - per carità nessuno è perfetto - in realtà perché non ne ho mai trovato uno che mi abbia incuriosita e fatto venir voglia non dico di leggerlo, ma almeno di dargli un'occhiata approfondita. Io so solo che non voglio spendere venti Euro per un libro mediocre di poche pagine che mi dura una serata e che poi non rileggerò più, quindi cerco di informarmi prima di comprare e lascio perdere in attesa di saperne di più quando sento puzzo di farloccheria. Proprio così: sto attenta al rapporto quantità/prezzo. La qualità invece è un'altra cosa e mi baso sulla mia esperienza personale e su informazioni che acquisisco da fonti personalissime e selezionatissime. Sono un'entusiasta delle raccolte "tanta roba a prezzo modico"; adoro la collana i Mammuth di Newton Compton, per esempio, anche se poi sono difficoltosi da leggere perché scritti troppo fitti. Non ho molta simpatia per i volumi presentati da Fazio e affini, mi sanno sempre di letture farlocche, forse per un mero pregiudizio personale e, ripeto, insindacabile. Tranne alcune eccezioni, naturalmente, per esempio, un libro che ho amato molto quest'inverno è stato il Cimitero di Praga che ho scoperto in televisione da Fazio, oppure in altre trasmissioni "paraculturali" simili, anche se c'è da dire che se non l'avessi visto in tv l'avrei sicuramente letto lo stesso. L'ho preso in prestito alla biblioteca di quartiere e l'ho letto con gusto. Quando leggo i miei polpettoni Urania o affini li cerco sulle bancarelle, per prenderne di più a un prezzo inferiore. Una volta letti li rivendo o li presto a sacchettate perché non sono interessata a conservarli, solo quelli che mi piacciono particolarmente che allora cerco in altre edizioni o in lingua originale se scritti in una lingua che conosco. Ho amici anime buone che mi prestano letture più o meno valide, soprattutto quelle meno valide, della serie: "questo non lo comprare, fa cacare, te lo presto io," oppure "mi hanno puppato 15 Euro per 'sta cosa ignobile, non fare lo stesso errore..." ecc. Sono indignata per i prezzi dei libri: all'estero (Francia, Inghilterra, USA per la mia esperienza) costano molto meno. Negli ultimi anni, forse dall'avvento e per "colpa" dell'Euro ci sono stati degli aumenti mostruosi del prezzo dei volumi in libreria. Non giustificabili in questa proporzione, secondo me. Ma è un'osservazione che si può fare per tanti altri settori merceologici, quindi lascio perdere perché non ho elementi per puntare il dito. Io ho gusti trash, non lo nascondo, ma allo stesso tempo ho anche interessi particolari che mi richiedono visite periodiche alla Biblioteca Nazionale, perché Google libri è meraviglioso ma certi volumi nella sua interezza li trovo solo in Nazionale o in altre biblioteche maggiori. Tutto questo discorso a ruota libera per dire che, a mio avviso, la crisi dell'editoria non è una crisi dei lettori. La biblioteca di quartiere in cui vado più spesso è sempre piena di gente e al prestito/restituzione ci trovo perennemente la fila di utenti. Ed è una fila che mi fa molto piacere fare. Ci sono tanti anziani e genitori con i bambini, oppure vecchie zitelle che leggono compulsivamente. Ehm. E io sono contenta di aver preso in biblioteca certi libri perché sarebbero stati soldi buttati nel rapporto costo del volume e godimento conseguente. Sì sono sempre su quella faccenda di prima, il rapporto quantità/prezzo. Non so quale sia la soluzione a questa crisi, non sono un'editrice non ho il termometro del mercato (anzi un po' sì, ho le mie Edizioni il Piccione, ma questa è un'altra storia), ma in libreria vedo tanti volumi sciatti a un costo troppo alto. Allora sono d'accordo con l'autore dell'articolo quando scrive che la fuga dei lettori avviene  perché si sono "stancati di essere menati per il naso". Perché io non amo l'atteggiamento delle case editrici: siamo considerati consumatori passivi nel momento in cui c'è da comprare e da sborsare soldi. Al minimo dubbio, alla minima critica, il "prodotto libro" ritorna a essere Cultura con la c maiuscola e allora qualsiasi obiezione o critica sul prezzo diventa blasfemia da stigmatizzare. Il conto della serva.

10 commenti:

  1. Come sai non ho ancora fatto il passo verso il libro elettronico. L'ho sempre considerato una specie di punto di non ritorno. Da li in poi il nulla, la fine della cultura ;))))) Tu mi hai fatto vedere le cose da una prospettiva diversa, te l'ho già scritto altre volte. ora ti faccio una domanda a bruciapelo: ma tu che cosa ne pensi dei prezzi dei libri elettronici? Se quelli di carta ti sembrano cari, in proporzione a quanto ho potuto vedere sui vari www.ibs e anche su amazon le copie elettroniche non scherzano come prezzi e non si capisce nemmeno quanto di quello che compri sia tuo. Te come ti regoli? Nel blog vecchio mi ricordo di una polemica su un libro elettronico acquistato online che alla fine era poco più di un fascicolo di poche pagine. Per non parlare Poi delle storie che girano sulle biblioteche virtuali cancellate senza motivo da Amazon, ma forse sono solo leggende urbane. Vorrei la tua opinione gatta, sono anni che leggo della tua passione per l'editoria elettronica e per i libri elettronici. p.sssss. Hai visto che questa volta ti ho scritto direttamente sul blog???? :-P

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    1. I libri elettronici sono ancora troppo cari. Alcuni prezzi son fuori di testa. Tra l'altro tra DRM e formati proprietari non si sa bene che si acquista (e ogni "eshop è un'esperienza a sé stante)e in qual misura sia davvero roba tua. Il libro si carta invece è tuo e appena l'hai pagato si esaurisce il tuo rapporto con l'editore e il venditore. Te lo porti a casa e finisce lì. A quanto ne so Amazon, invece, si riserva il diritto di venire a snazzicare nella tua libreria virtuale quando gli pare e circolano notizie di libri cancellati arbitrariamente. Ma sto divagando, l'argomento mi prende. Le copie elettroniche costano troppo, il prezzo non è giustificato. Mi aspetto che calino i prezzi perché leggo cifre fuori dal mondo. Inoltre sono per l'indicazione obbligatoria del numero di parole che compongono il file che si sta acquistando. Mi è successo un paio di volte (poi ho cominciato a starci attenta e se sento puzzo di fregatura non compro un cavolo) di acquistare file a due/tre euro l'uno e trovarmi tra le mani un documento di poche pagine. Un articoletto risicato spacciato sul sito di e-commerce librario per opera intera. Quando ho protestato mi è stato risposto che il numero di pagine non si può quantificare nei formati elettronici perché, giustamente, tutto cambia in base al lettore, alla scelta dei font, della dimensione, interlinea ecc. Giusto. Però non posso acquistare 200 parole a tre euro. Quindi renderei obbligatoria l'indicazione del numero di parole che formano il testo che si sta acquistando. Poi l'utente/acquirente correttamente informato sceglierà se comprare o no il file.

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  2. Condivido le tue opinioni sull'editoria, lavorandoci dentro mi rendo conto di come a volte si tenda a fregare il lettore con politiche miopi tipo "adesso li attiriamo con il marketing, e prima che si accorgano che hanno comprato qualcosa di diverso da quello che pensavano, noi ci abbiamo già fatto sopra il nostro bel guadagno". Alla base, in pratica, c'è l'idea che il lettore sia un imbecille.
    Condivido anche quello che dici sull'ebook, io lo uso per lavoro (i manoscritti li traduco dal pdf scaricato su kindle, risparmio carta e alberi), ma mi sono scaricata anche una marea di classici gratis da Project Gutenberg, e contrariamente a quello che pensavo all'inizio, li sto leggendo con voracità!

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    1. Project Gutenberg, ottimo, ci sono tante cose, è vero. Ogni tanto scarico anche da Liber Liber e da altre fonti dove si trovano file gratuiti. Un tempo ero utente di gigapedia, ma ora non c'è più ed è un peccato perché era un'ottima fonte di consultazione.

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  3. che la lettura di 6 libri all'anno faccia di chi legge uno "forte" mi scandalizza un poco.
    deve essere la stakanovista che vive dentro di me e spinge per uscire: ed allora se lavori t'impegni e se leggi non te la cavi con un libro ogni due mesi (pure per l'Ulysses e relativo commento ci ho messo di meno)!
    ma così va la vita, dice Vonnegut, ed io mi adeguo.
    ho smesso di acquistare bestseller dopo la lettura di Hannibal di Harris, autore che pure mi aveva divertito nei suoi romanzi precedenti: quando devi soddisfare il mercato, hai poco tempo per scrivere bene.
    poi mi innamoro.
    ed allora devo possedere tutto ciò che l'oggetto del mio amore ha scritto.
    Faccio gli assaggi nella biblioteca di quartiere, prima di innamorarmi, e la ricambio riempiendola di spazzatura, ossia libri che ho acquistato e non mi sono piaciuti (ma non è detto che siano malscritti).
    ringrazio i rivenditori di libri usati o fuori catalogo, da cui si trovano le chicche a prezzi irrisori.
    ma quando il mio "amore" pubblica, devo correre in libreria ... per fortuna ci sono anche le tessere sconto che danno una mano.

    finita la parte autoreferenziale, condivido ogni tua considerazione.

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    1. Gatta, questa cosa del "lettore forte" mi pare una grossa bischerata e mi fa un po' ridere. I bestseller li leggo volentieri, tipo Stephen King lo adoro, però preferisco sempre aspettare le edizioni più economiche. Trenta euro peri un besteller non li ho mai spesi, credo. Leggere e scegliere il libro è un'attività complessa e personalissima come racconta Italo Calvino in "Se una notte d'inverno un viaggiatore...":
      «Già nella vetrina della libreria hai individuato la copertina col titolo che cercavi. Seguendo questa traccia visiva ti sei fatto largo nel negozio attraverso il fitto sbarramento dei Libri Che Non Hai letto che ti guardavano accigliati dai banchi e dagli scaffali cercando d'intimidirti. Ma tu sai che non devi lasciarti mettere in soggezione, che tra loro s'estendono per ettari ed ettari i Libri Che Puoi Fare A Meno Di Leggere, i Libri Fatti Per Altri Usi Che La Lettura, i Libri Già Letti Senza Nemmeno Bisogno D'Aprirli In Quanto Appartenenti Alla Categoria Del Già Letto Prima Ancora D'Essere Stato Scritto. E così superi la prima cinta dei baluardi e ti piomba addosso la fanteria dei Libri Che Se Tu Avessi Più Vite Da Vivere Certamente Anche Questi Li Leggeresti Volentieri Ma Purtroppo I Giorni Che Hai Da Vìvere Sono Quelli Che Sono. Con rapida mossa li scavalchi e ti porti in mezzo alle falangi dei Libri Che Hai Intenzione Di Leggere Ma Prima Ne Dovresti Leggere Degli Altri, dei Libri Troppo Cari Che Potresti Aspettare A Comprarli Quando Saranno Rivenduti A Metà Prezzo, dei Libri Idem Come Sopra Quando Verranno Ristampati Nei Tascabili, dei Libri Che Potresti Domandare A Qualcuno Se Te Li Presta, dei Libri Che Tutti Hanno Letto Dunque È Quasi Come Se Li Avessi Letti Anche Tu. Sventando questi assalti, ti porti sotto le torri del fortilizio, dove fanno resistenza i Libri Che Da Tanto Tempo Hai in Programma Di Leggere,
      i Libri Che Da Anni Cercavi Senza Trovarli,
      i Libri Che Riguardano Qualcosa Di Cui Ti Occupi In Questo Momento,
      i Libri Che Vuoi Avere Per Tenerli A Portata Di Mano In Ogni Evenienza,
      i Libri Che Potresti Mettere Da Parte Per Leggerli Magari Quest'Estate,
      i Libri Che Ti Mancano Per Affiancarli Ad Altri Libri Ne! Tuo Scaffale,
      i Libri Che Ti Ispirano Una Curiosità Improvvisa, Frenetica E Non Chiaramente Giustificabile.
      Ecco che ti è stato possibile ridurre il numero illimitato di forze in campo a un insieme certo molto grande ma comunque calcolabile in un numero finito, anche se questo relativo sollievo ti viene insidiato dalle imboscate dei Libri Letti Tanto Tempo Fa Che Sarebbe Ora Di Rileggerli e dei Libri Che Hai Sempre Fatto Finta D'Averli Letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A Leggerli Davvero.
      Ti liberi con rapidi zig zag e penetri d'un balzo nella cittadella delle Novità Il Cui Autore O Argomento Ti Attrae, Anche all'interno di questa roccaforte puoi praticare delle brecce tra le schiere dei difensori dividendole in Novità D'Autori O Argomenti Non Nuovi (per te o in assoluto) e Novità D'Autori O Argomenti Completamente Sconosciuti (almeno a te) e definire l'attrattiva che esse esercitano su di te in base ai tuoi desideri e bisogni di nuovo e di non nuovo (del nuovo che cerchi nel non nuovo e del non nuovo che cerchi nel nuovo).
      Tutto questo per dire che, percorsi rapidamente con lo sguardo i titoli dei volumi esposti nella libreria, hai diretto i tuoi passi verso una pila di Se una notte d'inverno un viaggiatore freschi di stampa, ne hai afferrato una copia e l'hai portata alla cassa perché venisse stabilito il tuo diritto di proprietà su di essa.
      Hai gettato ancora un'occhiata smarrita ai libri intorno (o meglio: erano i libri che ti guardavano con l'aria smarrita dei cani che dalle gabbie del canile municipale vedono un loro ex compagno allontanarsi al guinzaglio del padrone venuto a riscattarlo), e sei uscito.
      E uno speciale piacere che ti dà il libro appena pubblicato, non è solo un libro che porti con te ma la sua novità...»

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    2. mmmh ... grazie per averci ricordato Calvino!

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    3. forse c'entra poco , ma mi garba un casino questo pezzo ...

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  4. Gatta ma le edizioni il piccione dovrebbero avere l'indirizzo web www ilpiccione !? ;) _MAU_

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