La percezione dei propri momenti di crisi attraverso gli occhi degli altri può scatenare un giustificabilissimo e irrefrenabile istinto omicida


 Frammenti dal passato

«Finalmente avrai del tempo libero da dedicare a te stessa!» aveva detto una pseudo voce amica qualche sera prima, cercando di aiutarmi ad estrarre frammenti positivi da quella che per me era una tragedia senza precedenti.

«Con tanto tempo libero puoi fare cose che non hai mai potuto fare» aveva aggiunto un'altra voce.


Non avevo replicato alla stupidità estrema di quelle osservazioni che per giunta provenivano dalla bocca di impiegati in un ente parastatale. Che ne potevano sapere loro che non avevano mai rischiato niente, di ciò che si prova a perdere il lavoro?

«Guarda il lato positivo della faccenda: puoi inventarti un lavoro!»

Inventarmi un lavoro? Santo cielo, ma che voleva dire? Ma dove viveva questa gente?

Avevo finito con l'accartocciarmi su me stessa, augurando ai presenti di passare un'esperienza analoga alla mia, almeno l'avrebbero smessa di dire sciocchezze. Che gli altri, quelli col sedere parato, cogliessero pure i lati ameni della disoccupazione: io avevo solo un gran giramento di scatole e una collezione variegata di disturbi psicosomatici che si arricchiva ogni giorno di più.

Mi ero defilata, dicendo di sentirmi stanchissima. Avevo attraversato la città in un battibaleno; ce l'avevo fatta a rientrare in casa appena in tempo per precipitarmi in bagno a vomitare.

Tempo libero. Non ero certo nella condizione migliore per godermelo. I soldi cominciavano a scarseggiare e il mezzo part-time che avevo il pomeriggio non mi bastava a coprire tutte le spese. Ma vallo a spiegare a chi, con la bocca piena di crostini bio-a-chilometro-zero-presidio-SlowFood, ti consiglia di inventarti un lavoro, avendo le spalle coperte da un lavoro reale, con tutte le tutele garantite dalla legge.

Stronzi.

4 commenti:

  1. Scrivo sulla sponda dell Arno aspetto quelli che sai.......... questo lo ticonosco.,sbaglio???:-) pillole di anteprima???? _MAU__

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sponda dell'Arno? niente pillole di anteprima, solo una parte scartata perché troppo didascalica (sto facendo sul serio!).

      Elimina
  2. Scusa ti devo fare una domanda che non e ' in tema; non riesco a ritrovare il tuo post sul turismo dalla Russia negli anni 80. Puoi aiutarmi? Forse l'hai cancellato?
    Grazie,
    Silvia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao, è ancora online, precisamente qui: http://gattasorniona.blogspot.it/2014/05/compagno-turista-attento.html

      Elimina

Ciao, lascia un commento, se ti va!

La teoria della classe disagiata - recensione + flusso di coscienza

  Ho finito di leggere La teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, edizione Minimum Fax. Una lettura che mi ha messo addo...