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5 libri con cui ho iniziato il 2018

Ho deciso di raccogliere in pratici post vecchio stile i libri che leggo e che di solito pubblico, a uno a uno, su Facebook e Twitter, provvisti di microrecensione e voto contestualizzato. Comincio con i primi cinque che ho letto (o che ho finito di leggere) quest'anno. I prossimi cinque titoli tra qualche giorno.





Dopo una vita ho riletto Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick per Fanucci Editore. Porca miseria, che bello. Capolavoro, direi. E pensare che in tutti questi anni non avevo mai avuto voglia di riprenderlo in mano perché ricordavo uno stile di scrittura legnoso. Che bischera. Voto: cinque caprette se le merita tutte



Serpenti a sonagli di Irvine Welsh, ed. Tea. Raccolta di racconti ambientati per lo più nelle zone desertiche degli USA. Preferisco di gran lunga Irvine Welsh quando rimane in Scozia dove a mio avviso si muove come un dio, tuttavia alcune di queste storie non sono male. Mi è piaciuta in particolare l'ultima: la tassidermia è un tema intrigante per il nostro. Voto tre teschi di caprone del deserto:



Kitchen Confidential di Anthony Bourdain per Feltrinelli. Divertente, scritto bene (non credevo), parla di cucine e ristoranti, argomento a cui sono poco interessata e infatti a un certo punto ho iniziato ad annoiarmi un po' delle vicende di fornelli, godendo solo della prosa che scorre via, liscia e vivace come piace a me. Voto tre cosce di pollo cotte a puntino:



Elegia Americana di J.D. Vance ed Garzanti racconta la storia di una famiglia povera bianca e americana della Rust Belt, quelli che nell'iconografia condivisa hanno sempre denti malmessi + case di legno scrostato, e che hanno fatto svoltare Trump alle elezioni. Molto, molto bello, anche per capire meglio tante cose sull'America. Voto 4 villici statunitensi:
🌾🌾🌾🌾




Storie dal mondo nuovo di Daniele Rielli per Adelphi. È una raccolta di reportage di vario genere, uno più bello dell'altro. Specialmente quello sull'Albania e l'ultimo, sull'Alto Adige e i suoi rapporti con il resto del Paese. Voto 4 carte jolly: 🃏🃏🃏🃏

Memorie di massima sicurezza di Mauro Antonio Miglieruolo


In un futuro che potrebbe essere prossimo, oppure lontanissimo, un uomo è chiuso in cella d'isolamento. Sta scontando una condanna per un crimine terribile, di un'efferatezza inaudita. Lui non ricorda quale sia questo crimine terribile, sa solo di essere un mostro perché tutti ne sono convinti.
Inizia con un racconto di segregazione "hardcore" il romanzo Memorie di massima sicurezza di Mauro Antonio Miglieruolo. È la storia di un uomo irrimediabilmente solo, della sua esperienza allucinata e allucinante, prima del carcere, poi da reietto nella megalopoli. Una trama in cui ritroviamo Blade Runner, Papillon, Kafka e una miriade di altre suggestioni che costruiscono questo romanzo durissimo, angosciante ma al tempo stesso metafora potente dell'esistenza alienata in cui spesso ci sentiamo imprigionati.

"I giorni e i mesi mi investono sempre uguali. Non si riesce a mettere radici, a comprendere come gli eventi evolvano, a stabilire costanti che siano feconde."

Una narrazione che è l'esplorazione cruda dell'aberrazione della vita, dell'isolamento cronico che condanna le nostre esistenze in un mondo che sentiamo sempre più distaccato.  

"Il reale appare d'una complessità e mostruosità tali da respingerci, da renderci ostili oltre che inermi. Da qui il ricorso sempre più massiccio a schemi, convenzioni, automatismi, banalità (l'era della semplificazione!)".

Il mondo del carcere è un inferno dove la Giustizia e l'Autorità sono ridotte al rango di teppisti umorali, bulli come va di moda dire oggi, carnefici "mai scesi dall'albero". Il protagonista non ha idea di che cos abbia commesso per meritare il carcere, ma al tempo stesso non è sicuro di essere innocente; si convince che se è in quella situazione un motivo ci deve essere anche se lui non sa quale sia, però è convinto che non avrebbe potuto essere altrimenti. 

"Non esistono vere scelte. Le circostanze ci sovrastano e ci guidano, impongono i loro meriti e demeriti, le loro contorte obbligazioni. Noi non agiamo, in effetti, siamo agiti. E la vera essenza della realtà è questa immensa sconsolata prigione".

Il protagonista vive in un mondo distopico, in cui la memoria collettiva dell'umanità è custodita in un misterioso Anello che sovrasta il cielo, incombe ma al tempo stesso ha una fragilità sconcertante. E qui l'associazione con il "grande black out" di Blade Runner 2049 è stata automatica. La volatilità della Rete a cui affidiamo sempre più i nostri ricordi e documenti è un tema affascinante che a mio avviso, forse, Miglieruolo poteva sviluppare un pochino di più, anche se poi mi rendo conto che il romanzo parla d'altro.

E di che cosa parla questo romanzo? In primo luogo è il racconto in soggettiva del protagonista, che continio a chiamare così perché non ne conosciamo il nome. Un lungo monologo interiore, con linguaggio crudo, tipico anche di altri scritti di Miglieruolo che - ricordiamolo - è uno tra gli autori italiani di fantascienza più conosciuti.
Il linguaggio brutale dell'orrore va di pari passo coi tanti altri orrori a cui assistiamo di continuo, ormai anestetizzati, dagli schermi dei nostri computer. Orrori che finoscono per confondersi l'uno con l'altro, come la pena di questo personaggio la cui narrazione allucinata dà vita a un incubo realistico. Perché è questa l'apetto di Memorie di massima sicurezza che mi ha atterrita: quanto Miglieruolo ci racconta potrebbe/sta succedendo adesso, da qualche parte del mondo; non è romanzo, non è finzione, ma incubo ricevuto per osmosi dal reale.
Memorie di massima sicurezza si compra sul sito di Elara Libri, casa editrice di nicchia, specializzata in fantascienza e horror.

Mauro Antonio Miglieruolo
Memorie di massima sicurezza
Edizioni Elara Libri, 2017
Blog dell'autore: miglieruolo.wordpress.com

Quelle librerie color porpora alle stazioni della metro di Londra


Mi piace un sacco questa catena di microlibrerie a Londra: We Love Books. Niente di che, vendono solo best seller e sono l'equivalente del reparto libri delle edicole nostrane. Però le trovo accoglienti, tutte col loro color porpora, e mi ci fermo sempre per dare un'occhiata alle ultime uscite.
Questa si trova nella stazione di Hammersmith, per esempio.
Mi è tornato in mente tutto ciò, dopo aver passato un quarto d'ora dal giornalaio più triste e buio del mondo, in cerca di un Urania recentissimo ma, a quanto pare, introvabile.


Letture estive: Hyperion


Vorrei consigliare un romanzo che ho finito da qualche giorno. In questo momento non ce l'ho sottomano, non posso fotografarlo magari con tazzina del caffè e zampirone a fianco, così mi devo accontentare di una banale immagine presa da Google, ma davvero ne vale la pena.
Sempre se piace il genere: fantascienza.

L'Artista del Coltello di Irvine Welsh (Recensione)



Che cosa non funziona nell'ultimo libro di Irvine Welsh, L'Artista del Coltello?
Ci ho messo un po' a capire che cosa mi fosse rimasto di traverso. Alla fine sono riuscita a identificare due aspetti che, secondo me, non vanno proprio.
Per il resto il romanzo è godibile; l'ho letto in due sere, nonostante sia piuttosto lungo, ma il bastardo scrive come un dio e la trama fila liscia che è un piacere.

La spacciatrice di libri



Una discussione sull'opportunità di buttare i libri oppure no, nata tra i commenti al post sul libro di Marie Kondo, la tipa giapponese che ha scritto "Il magico potere del riordino",  sul blog della Giovane Libraia, mi hanno fatto tornare in mente un episodio della mia vita giovanile.

Godetevi la corsa di Irvine Welsh (recensione)

Godetevi la corsa di Irvine Welsh è un romanzo gradevole, con una trama vivace che si legge in soffio. È la storia di un tassista di Edimburgo, "Gas" Terry Lawson, ricciolone con una predilizione per le tute di acetato sgargianti, simpatico erotomane superdotato, naturalmente dedito anche a trafficucci un po' loschi con personaggi poco raccomandabili. Un tipo esagerato, come tutti i personaggi di IW che amo, un tizio che passa il tempo tra una scopata e l'altra a ingegnarsi nell'arte del rimorchio e della sopravvivenza spicciola.

La moda dei libri e il book crossing viaggiando in India


Statistiche, giornali, blog di settore, ci ricordano continuamente il dramma dei numeri del mercato dei libri in Italia, dove nessuno legge più un cavolo*, tranne pochi (naturalmente sbagliatissimi) autori mainstream, e dove aleggia il misterioso analfabetismo di ritorno che ci porterà inesorabilmente tutti a votare Salvini e a chiuderci in casa per la paura della nostra ombra.

Esagerazione? Certo. Tuttavia è questo lo scenario apocalittico che viene fuori, forte e chiaro, se si trascorre un po' di tempo sui social, seguendo gli hashtag più gettonati in tema di editoria e lettura. In questo coro di prefiche amanti dell'odore della carta, c'è un aspetto trasversale che mi colpisce:

Letture: La vita sessuale delle gemelle siamesi

Finalmente un romanzo coi fiocchi. Come tutti i libri di Irvine Welsh anche La vita sessuale delle gemelle siamesi (Guanda, 2014) è una grande dichiarazione d'amore alla vita, soprattutto gli aspetti più cinici e perversi.
Trama:

In libreria (ogni tanto dalla parte del cliente): commessi negati

La commessa mi guardava con sospetto, sicura che le avessi detto fischi per fiaschi.
Così ho dovuto farmi dire per sms da un'amica, dove si trovasse il libro che volevo comprare.
La libraia non lo sapeva, né lo trovava al computer.
E in cuor suo era certa che le avessi chiesto qualcosa di inesistente.
Perché i clienti delle librerie lo fanno di continuo. C'è una vasta letteratura di blog che lo testimonia.


Impossibile.


 Non in questo caso*.



Appena ricevuto l'sms di risposta, ho detto alla commessa : Venga, è qui, mi segua.
Mi ha guardata storta, però mi ha seguita.
E il libro era lì**.
Grazie ho detto.
Grazie ha detto lei.

Solo per cortesia, figuriamoci.













*Stavo cercando una copia di "78.08" di Tommaso Labranca, edizioni Excelsior.
**L'avevano collocato nella sezione musica.


"L'Alba dei Farabutti" di Leonetta G. Bartolozzi (aka Gattasorniona)



Sono in partenza e vado di fretta, però mi pareva brutto non scrivere nemmeno due righe di post su questa cosa che per me è importante: ho fatto uscire il mio ultimo ebook, s'intitola "L'Alba dei Farabutti".

A questo giro mi sono divertita a scrivere una storia tutta intera, che riprende alcune tematiche del blog, anche se si tratta di una narrazione originale, con tanti personaggi nuovi.

Letture estive: Skagboys di Irvine Welsh


La sensazione è profondamente goduriosa, un po' come trangugiare frittatona di cipolle e Peroni gelata durante una partita dell'Italia ai mondiali*. Ecco, quando attacco un romanzo di Irvine Welsh ho lo stesso stato di coscienza: benessere dissoluto allo stato puro.

Così, finalmente ho letto Skagboys. Lo conservavo da mesi, senza decidermi a toccarlo, aspettavo il momento più giusto, quell'atmosfera che mi piace un casino: le sere d'estate, lo zampirone tra i piedi e la birretta fresca.

La teoria della classe disagiata - recensione + flusso di coscienza

  Ho finito di leggere La teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, edizione Minimum Fax. Una lettura che mi ha messo addo...