Memento post


Ero in motorino e ho pensato a una cosa bellissima per scriverci un post. Almeno mi sembrava bellissima, mentre, sui viali di circonvallazione, andavo a ruota libera anche con i pensieri. Poi sono arrivata davanti al pc e non mi ricordavo più un cavolo. Buio assoluto, l'idea per il post sparita nel nulla. Sono dieci anni che regolarmente mi succede questa cosa. Non che il mondo perda nulla, sia chiaro, però mi fa ridere che mi succeda sempre mentre vado in motorino. Il motorino libera la mente, amplia gli orizzonti, oppure rincoglionisce, dipende dallo stato d'animo.

Dello scrivere per lo scrivere: follia al di là del self-publishing

You've been warned

Sto scrivendo un mucchio di racconti. È un'abitudine che ho da qualche mese. Prima tutto quello che mi passava per la testa finiva sul blog. Adesso ho iniziato a scrivere tanti raccontini che spesso non finisco e che poi salvo rigorosamente in txt in una certa cartella di Dropbox che condivido con tutti i miei computer (due di numero, il portatile e "quello grosso", ma fa più figo rimanere nell'indefinito). Scrivo cose di fantasia, roba inventata lì per lì e poi spippolata velocemente con l'idea di rivedere, finire, completare, perfezionare il tutto in un secondo momento. Secondo momento che non arriva mai, ça va sans dire. Il tutto sta in quella certa cartella remota che poi non apro mai. Fino a poco fa, quando non so perché ne co controllato il contenuto. Ci sono una sessantina di file. Davvero un bel po'. C'è pure l'abbozzo di un romanzo breve opera prima che s'intitola "Il Gatto" e parla di un gatto a pelo lungo, di quelli "signorini" col muso tutto schiacciato, ma che in realtà è un manfano di prim'ordine e trascorre le sue giornate girando tra i giaradini tutto sudicio e con tarzanelli di cacca attaccati alla pelliccia e facendo danni a minerali, animali, vegetali di ogni genere. Appartiene al mio periodo: "storie non convenzionali per bambini ché i figli degli amici si divertono un monte quando gliele racconto e questo mi legittima come storyteller infantile universale..." Periodo durato pochissimo, per fortuna. Perché mi sento ancora io una bambina e mi diverto di più a farmele raccontare le storie. Se poi sono storie un po' di fantascienza o contengono zombie famelici allora sono contentissima. Comunque, tanto per chiarire, le avventure del gatto manfano con la merda attaccata al culo sono un classico in certi ambienti casalinghi che frequento.

Alla ricerca dell'espediente perduto

 Vintage Geekdom: Only suited for animal themed orgies.

- Sono troppo vecchia per fare l'olgettina?
- Purtroppo sì, altrimenti sarebbe bellissimo, pensaci: una strada in discesa.
- Mah, non son mica tanto d'accordo; io c'ho la fobia kafkiana della giustizia. Se dovessi presentarmi a un processo penale morirei di paura...
- Macché paura, figurati, in quel caso tu c'avresti Silvio a ricompensarti del tempo perduto e dello stress versato. Ti pagherebbe bene: in soldi "sonanti" e in poltrone prestigiose da fancazzista parassita.
- Sarà... però io non la voglio la poltrona. Faccio un mestiere tecnico, preferisco di gran lunga una sedia ergonomica a cinque zampe, fatta rispettando i requisiti funzionali previsti dalle norme di sicurezza sul lavoro, UNI...
- Vedi che non sai pensare in grande? Sei povera dentro, hai una visione limitata. Qui si tratta di fare un mucchio di soldi.
- Certo, un mucchio di soldi, ma devi anche andare a letto con quella cariatide del Berlusca. Non è mica facile, io non ce la farei.
- Lo so, queste son cose da professioniste, impossibile improvvisare. Infatti le bagasce in questo business fanno bene a prendergli un sacco di soldi a quel vecchio laido.
- A parte il trombarci, ma pensa solo a sentirlo chiaccherare. T'immagini che coglioni?
- Infatti. Lasciamo perdere, su.
- E vabbè, lasciamo perdere.
- Ma allora qual è la strada giusta per uscire da questa semi-miseria - data dalla crisi internazionale siamo sempre a rischio Grecia quindi è giusto pagare per debiti che hanno fatto altri che hanno visssuto al di sopra delle loro possibilità... ecc. - che mi avrebbe anche stancata?
- La risposta ce l'hai davanti agli occhi.
- Cioè?
- Il blog.
- Il blog?
- Sì, proprio il blog. Aprire un blog di successo e...
- Ma che cavolo dici? Il blog! Ma senti che bischerata. Siamo nel 2012, abbiamo più di dieci anni di esperienza alle spalle, e tu mi parli ancora di blog come fonte di guadagno? Suvvia, siamo realisti.
- Fammici pensare un attimo, allora.
- Sì ma fai una cosa di giorno, ché qui si diventa vecchi e le cose peggiorano sempre di più.
- La Grecia incombe su di noi. Tu lo sai come sono le cose laggiù adesso, vero? E alla televisione non dicono nulla, 'sti bastardi.
- E dagli con 'sta Grecia. Guarda che noi siamo diversi dalla Grecia, proprio come paese, come risorse, abbiamo industrie che la Grecia non ha e...
- Vabbè,  ma l'hai sentito Monti? Qui stiamo a rischiare grosso: tassare, tassare, tassare altrimenti è maiala per tutti...
- Io di Monti non mi fido, voglio le elezioni subito e partiti coraggiosi indipendenti da influenze esterne, con leader decenti e italiani più svegli. Chiedo troppo?
- Sì, chiedi troppo.
- Lo so.
- Ma questo non risolve il problema iniziale: cosa fare per sfangare questo momento di crisi?
- Qui non si fattura, ci sono le tasse, gli anticipi, cristi e madonne. La soluzione deve essere immediata e possibilmente poco ortodossa ché mi son rotta i coglioni di essere sempre quella "a modo".
- Mmmm... sto pensando. Hai qualche soldo da parte?
- Sì qualcosa, son vent'anni che lavoro. Ma poca roba.
- Ecco. Adesso è il momento di chiudere la P.IVA che tanto l'avevi aperta per forza e ti costa un sacco di soldi e di dichiararsi disoccupati: io sono di-soc-cu-pa-ta.
- E poi?
- E poi vedi, intanto ti sei levata da questo meccanismo. Sfancula lo sfanculabile.
- Beh, ha un senso, mi piace. E poi?
- E poi... Tu non sei religiosa, vero?
- No. "Dio vede e provvede" con me non funziona. Anzi, mi pare una stronzata.
- Allora la vedo dura.
- Vabbè, intanto esco dal sistema.
- Poi prepara la valigia.
- Ottima idea.

Momenti mainstream di editoria fai da te: vediamo i numeri, facciamo le somme


Questo è un post "informativo". Mi è stato chiesto di consigliare una piattaforma di pubblicazione di testi. Io ho pubblicato due ebook su Smashwords e lo considero un ottimo servizio online.
Senza tanti fronzoli, né interfacce di alta giocoleria circense, ma con una grafica semplice ed essenziale, Smashwords dà la possibilità di pubblicare nei formati elettronici più diffusi: ebook, pdf, mobi, ecc.
Ogni libro ha la sua pagina dedicata sul sito, dove si possono trovare tutte le info, la copertina, i link di condivisione social e altri strumenti utili. Queste sono le mie:


Volendo si può includere il libro anche nel Catalogo Premium che è collegato alle e-librerie più conosciute come Apple iBookstore, Barnes & Noble, Sony, Kobo, WH Smith, FNAC, the Diesel eBook Store, eBooks Eros, Baker & Taylor, e altri si aggiungono continuamente alla lista di distribuzione.

Più o meno è tutto qui. L'aspetto negativo è che è tutto in inglese e che ci sono tante linee guida da seguire per pubblicare. per esempio ho dovuto ripubblicare la copertina dell'ultimo ebook perché era troppo corta (di 5 pixel) rispetto alle misure richieste e questo bastava a tenere l'ebook fuori dal catalogo Premium. E chi sono io per privare il mondo di cotanta opera d'arte?
Comunque vale la pena sbattersi un po' a sistemare tutti i cavilli. Una volta che il sistema ha accettato l'ebook come buono e ben formattato non sono richiesti altri interventi. Inoltre dal cruscotto di amministrazione di ciascun utente si possono consultare delle statistiche molto semplici per capire  quante volte il file sia stato scaricato e in che giorni. Forse dei report un pochino più dettagliati sarebbero auspicabili perché si rimane con la voglia di saperne di più, tipo quali siano i formati preferiti dagli utenti, da quali piattaforme si scaricano di più, ecc. Ma a pensarci bene, forse è meglio così, almeno non perdo tempo a spippolare nei meandri dell'area di amministrazione.

Infine i numeri: Gattasorniona the anthology, l'antologia dei post del vecchio blog su Splinder, dal 13 gennaio 2011 è stato scaricato ben 392 volte. Invece A nessuno interessa cosa hai mangiato per pranzo!, la raccolta di stati precotti di Facebook, dal 24 marzo 2012 ha avuto 47 download. Mi sembra niente male!

Momenti poetici sotto la pioggia

L'angolo della poesia mi regala sorrisi inaspettati mentre percorro, solitaria, il marciapiede. Fotografo passando, distratta da una voce amica.
Ed è subito caffè.

L'interesse per le anticipazioni di Beautiful

Il primo cast di Beautiful.
Correva l'anno 1987.
Cazzarola, ero una bimba,  andavo ancora a scuola.

Metto le mani avanti, anche se ha poco senso farlo. A dire il vero ha poco senso anche questo post. Ma tant'è. Dunque, ho smesso di guardare Beautiful intorno al 2007. Da allora non l'ho più visto: nemmeno per caso. Tuttavia continuo ancora adesso a ricevere tante visite da parte di chi cerca le anticipazioni delle puntate. Non ne sono sicura, ma credo che dipenda da qualche strana alchimia tra Blogspot e il vecchio blog su Splinder che in qualche modo continua a dire la sua.
Ogni tanto mi arrivano anche email con la richiesta di spoiler sugli episodi americani, a cui ho sempre risposto dicendo che non ne so nulla, avendo pubblicato un solo post nel 2005 sulla presunta fine imminente di Beautiful. Post che è stato smentito nei fatti perché a quanto pare la soap è ancora viva e vegeta e non ci pensa nemmeno lontanamente a tirare il calzino. Vabbè. E poi vorrei aggiungere che non me ne frega più nulla di sapere che stiano combinando Ridge e Brooke che si godano la promiscuità incestuosa, la pensione e il sole della California, per quanto mi tange. 
Ma la faccenda non finisce qui. Giorni fa mi ha scritto Lucia (ho l'autorizzazione a pubblicare il suo nome) chiedendomi di rimettere online quel post del 2005 dove raccontavo un po' di spoiler che avevo appreso da una cugina di ritorno dagli USA. Mi ha fatto ridere questa richiesta, ma la accontento volentieri perché mi è stata chiesta gentilmente ed è un attimo recuperare quel post dal file di backup. Ripeto questo è un post che scrissi nel 2005 - sette anni fa, il 28/01/2005, per l'esattezza - ed è stato verificato inattendibile da più fonti. Però è tanto, tanto morboso, forse è proprio questo che ne spiega il successo...

Ho da raccontare uno "scoop". Allora, sono stata a cena da una cugina che ha appena passato un periodo negli USA. Mi ha raccontato che laggiù Beautiful sta finendo.Sì, Beautiful chiude! Me lo sono fatto ripetere più volte perché non riuscivo a capacitarmente. Trauma e senso di vuoto. Oddio, finisce Beautiful! E' comprensibile che questa notizia mi faccia impressione. Beautiful, infatti, mi ha accompagnata per più di metà della mia vita.Una volta superato il primo shock, mi sono fatta raccontare un po' di anticipazioni e sono rimasta ancor più traumatizzata.Dunque, primo scoop: Brooke scopre di essere figlia di Eric Forrester. Maremma santa. Mancava solo questa!Eric, infatti, in gioventù aveva avuto una storia con Beth, la mamma di Brooke. Questa storia d'amore era stata interrotta dalla gravidanza di Stephanie, in attesa di Ridge (che in realtà non è figlio di Eric ma di Marone). Insomma, il bischero Eric c'è cascato, ha creduto che Ridge fosse suo figlio, ha lasciato il suo grande amore Beth e, a malincuore, si è sposato con Stephanie dando così inizio alla dinastia Forrester.Ma son tutte cose che si sapevano già. Quello che ancora non si sapeva è che la povera Beth era incinta di Eric, e che la loro figlia è nientepopòdimenoche Brooke.Questa notizia sarà per Brooke un trauma (infatti è stata sposata e ha avuto figli con Eric-suo-padre, con Thorne-suo-fratello oltre che con Ridge) che la porterà al suicidio. Sì, a quanto pare Brooke si suiciderà. Accipicchia!Infine mi hanno detto che nelle ultime puntate Ridge ha i capelli bianchi (o brizzolati, non ricordo) e che si invaghisce di nuovo di Bridget. In base a questi nuovi scoop, Eric e Brooke non solo sono i genitori di Bridget, ma Eric ne è anche il nonno e Brooke ne è anche la zia...Ho mal di testa.

Volersi bene, sfanculando


Ho staccato il telefono per farmi i cavoli miei. Tutta la mattina. L'ho riacceso solo poco fa e dopo essermi concessa: una passeggiata in centro con pausa caffè, seguita da una lunga nuotata a ritmo rilassato, come piace a me. Bilancio della mia latitanza. Cinque telefonate. Quattro messaggi in segreteria. Tre emergenze super-iper-prioritarie. Due di queste "autorisolte" visto che non ero a tiro. L'altra non so, diciamo che me ne interesserò a tempo e comodo. Ho bisogno di ferie. Nonostante tutto.

Non solo crisi. la mostra di Brian Duffy al museo Alinari, Swing London


Sono stata cazziata in modo benevolo perché scrivo sempre di crisi economica e tracolli personali, a quanto pare trasmettendo un po' troppo il mio giramento di scatole perpetuo. Allora oggi mi impongo di raccontare qualcos'altro che non siano le mie solite beghe di lavoro. E la prima cosa che mi è viene in mente è la mostra di Brian Duffy The Photographic Genius che ho visitato alcuni giorni fa.
Brian Duffy è un fotografo leggendario della Swinging London, la Londra degli anni Sessanta, famoso per le sue fotografie a musicisti, attori e modelle dell'epoca e, tra le tante cose, è anche colui che "trasformò David Bowie in un'icona pop", come ho letto non ricordo dove. Ma Brian Duffy, oltre ad aver fotografato tutti i grandi personaggi degli anni Sessanta, è considerato anche l'inventore del "culto del fotografo di moda" perché riuscì a mettersi sotto ai riflettori, al pari delle modelle, attori, cantanti e celebrità varie che facevano la fila per stare davanti al suo obiettivo.
Purtroppo, all'apice della sua notorietà, Duffy decise di dare fuoco a tutto il suo archivio fotografico, facendo un bel falò nel giardino sul retro di casa sua. Per questo motivo tanto materiale è andato perso anche se probabilmente ciò ha contribuito ad alimentare ancor di più il mito intorno a questo personaggio.
Nonostante ciò una selezione delle sue foto, recuperate al figlio Chris, è in mostra Firenze al Museo Nazionale Alinari della Fotografia in piazza Santa Maria Novella fino al 20 maggio 2012. Alcune sono immagini mitiche che Duffy scattò per i giornali più importanti dell'epoca a personaggi che sono diventati leggenda, come David Bowie, John Lennon...
Poi ci sono alcune foto fatte a Firenze davvero belle: la mostra vale il biglietto d'ingresso, come diceva il mio ex tutte le volte che si andava a vedere qualcosa che gli piaceva e che ho scoperto da poco che "lurka" ancora questa pagina. Come "ciliegina sulla torta" in una delle sale della mostra si può vedere per intero il documentario sulla vita di Duffy "THE MAN WHO SHOT THE SIXTIES". Ma vedo adesso che è disponibile anche su Vimeo e allora lo metto qui di seguito, insieme a un tot di foto, così me li riguardo tutte le volte che mi va.

La teoria della classe disagiata - recensione + flusso di coscienza

  Ho finito di leggere La teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, edizione Minimum Fax. Una lettura che mi ha messo addo...