Sono stata cazziata in modo benevolo perché scrivo sempre di crisi economica e tracolli personali, a quanto pare trasmettendo un po' troppo il mio giramento di scatole perpetuo. Allora oggi mi impongo di raccontare qualcos'altro che non siano le mie solite beghe di lavoro. E la prima cosa che mi è viene in mente è la mostra di Brian Duffy The Photographic Genius che ho visitato alcuni giorni fa.
Brian Duffy è un fotografo leggendario della Swinging London, la Londra degli anni Sessanta, famoso per le sue fotografie a musicisti, attori e modelle dell'epoca e, tra le tante cose, è anche colui che "trasformò David Bowie in un'icona pop", come ho letto non ricordo dove. Ma Brian Duffy, oltre ad aver fotografato tutti i grandi personaggi degli anni Sessanta, è considerato anche l'inventore del "culto del fotografo di moda" perché riuscì a mettersi sotto ai riflettori, al pari delle modelle, attori, cantanti e celebrità varie che facevano la fila per stare davanti al suo obiettivo.Purtroppo, all'apice della sua notorietà, Duffy decise di dare fuoco a tutto il suo archivio fotografico, facendo un bel falò nel giardino sul retro di casa sua. Per questo motivo tanto materiale è andato perso anche se probabilmente ciò ha contribuito ad alimentare ancor di più il mito intorno a questo personaggio.
Nonostante ciò una selezione delle sue foto, recuperate al figlio Chris, è in mostra Firenze al Museo Nazionale Alinari della Fotografia in piazza Santa Maria Novella fino al 20 maggio 2012. Alcune sono immagini mitiche che Duffy scattò per i giornali più importanti dell'epoca a personaggi che sono diventati leggenda, come David Bowie, John Lennon...
Poi ci sono alcune foto fatte a Firenze davvero belle: la mostra vale il biglietto d'ingresso, come diceva il mio ex tutte le volte che si andava a vedere qualcosa che gli piaceva e che ho scoperto da poco che "lurka" ancora questa pagina. Come "ciliegina sulla torta" in una delle sale della mostra si può vedere per intero il documentario sulla vita di Duffy "THE MAN WHO SHOT THE SIXTIES". Ma vedo adesso che è disponibile anche su Vimeo e allora lo metto qui di seguito, insieme a un tot di foto, così me li riguardo tutte le volte che mi va.
ma che bella roba!!!!! chiaramente sono di parte, la cover di Aladdin Sane penso sia una delle prime 5 di tutti i tempi. Un'immagine che stenta ad invecchiare e che ancora oggi appare modernissima. Belli gli scatti fatti a Firenze
RispondiEliminaDavvero, da non perdere, secondo me. Una curiosità: quali sono le altre 4 cover migliori di tutti i tempi?
RispondiEliminaOggi (poi magari cambio idea) direi:
RispondiEliminaIn the court of the crimson king - King Crimson
Dark Side of the Moon - Pink Floyd
Houses of the Holy - Led Zeppelin
Velvet Undergroud - Velvet Underground
Belle e classiche. Tra l'altro quella di "In the court of the crimson king" non l'avevo mai vista (o non ci avevo mai fatto caso). Adesso mi chiedo: sono gli mp3 ad aver ucciso l'arte delle cover?
Eliminami permetto di aggiungerne un'altra:
RispondiEliminaSticky fingers dei Rolling Stones con la cover di Warhol.
(la mia mamma vuole che la porti a vedere gli originali delle foto di David Bowie! la mia mamma è una maniaca)
La tua mamma ha capito tutto. A me 'sta mostra è piaciuta un casino. Anzi, mi ha messa proprio di buon umore, non so perché (forse sono io la maniaca...)
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