Ho visitato la mostra American Dreamers che c'è in questo periodo alla Strozzina. È una mostra piuttosto piccola ma succosa, dedicata all'arte contemporanea americana e all'esplorazione di ciò che resta delle suggestioni del "sogno americano". Niente male, davvero, ci sono opere interessanti che toccano l'immaginario collettivo e riescono a provocare reazioni emotive abbastanza forti. Almeno su di me. C'è da dire che quando l'ho visitata ero abbastanza prevenuta perché giorni fa ho visitato la mostra al piano superiore di palazzo Strozzi, Americani a Firenze e non mi è piaciuta per nulla, lasciandomi quella sensazione sgradevole di aver sprecato i soldi del biglietto e un'antipatia per i cosiddetti impressionisti americani tutta nuova che mi accompagnerà per chissà quanto tempo.
Invece American Dreamers è una bella mostra. Forse un po' troppo piccola, con pochi pezzi, anche se quelli che ci sono li ho apprezzati quasi tutti.
Ho visto da vicino i lavori di Thomas Doyle, modellini curatissimi delle classiche villette monofamiliari americane tutte in legno, collocate in posizioni inquietanti, luoghi di disastri più o meno naturali, come voragini nere e la casa sospesa sull'orlo del burrone. Sono modellini da guardare bene, pieni di minuzie quasi microscopiche. Queste case quando vengono investite dalla catastrofe spargono all'esterno una gran quantità di oggetti casalinghi mischiati a frammenti e detriti, che impongono un esame accuratissimo con tanto di occhiali di queste devastazioni.
Poi ho apprezzato molto le sculture di Christy Rupp: scheletri di uccelli preistorici costruiti con ossa vere, prese dagli scarti delle lavorazioni dei Fast Food e ricomposti, senza criteri anatomici, a formare questi grossi volatili. Una critica alla società dei consumi e alla visione prettamente utilitaristica della natura e degli altri esseri viventi. A vederli da vicino fanno un po' senso, sono composti da ossicini che formano un pattern poco naturale: si capisce che non è lo scheletro che si potrebbe trovare nel musero di storia naturale, ma si tratta di un assemblamento di ossa che segue altre regole ripetto a quelle della natura e per questo è disturbante.
Non so fino a quando durerà, io consiglio di andarci e mi sa che ci ritornerò visto che finisce il 15 luglio (www.strozzina.org).
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Sono in partenza e vado di fretta, però mi pareva brutto non scrivere nemmeno due righe di post su questa cosa che per me è importante: ...
ti pregooooooooooo gatta fa' un post sul documentario dei senza tetto che ti sei andata a sciroppare da sola all'evento collegato. culturale al completo!!!!! _MAU_
RispondiEliminaForse ci scrivo un post apposito, anche se mi sono depressa troppo e forse non lo farò. Mai vista tanta tristezza pura, senza ironia. 'na tragedia, mi ripeto ma non importa...
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