- E per il food come facciamo?
- Il food?
- Sì, come facciamo per il food?
- Il rinfresco, dici?
- Conosci qualcuno?
- In che senso?
- Uno spacciatore di fiducia [fa le virgolette con le dita].
- Vabbè, chiamiamo un catering.
- ...
- Un catering.
- Ehm... cioè... io vorrei un food più studiato... chilometro zero sicuramente... aziende di zona... prodotti del contadino...
- Ok, penso non ci siamo problemi, sentiamo qualche catering e ci facciamo fare i preventivi...
- No, scusa il food va pensato. Anzi: studiato. Deve comunicare una filosofia, non può essere lasciato al caso.
- Boh, forse sarebbe meglio concentrarsi sui contenuti dell'incontro e l'ordine degli interventi che ancora non è ottimale...
- Scusami tanto ma insisto: il food è importante, come momento rituale collettivo. Un sicretismo somatico che suggelli le tematiche affrontate nel corso degli incontri. Non me lo puoi lasciare al caso, dai.
- Non voglio lasciare al caso nulla, ho detto: chiamiamo un catering. È l'unica soluzione.
- Non saprei, non mi convince. Se poi propongono food non all'altezza?
- Senti, per me non ci sono problemi per il rinfresco. Chiama chi ti pare, chiunque sceglierai per me andrà bene. Ricordati solo che abbiamo un budget e non possiamo sforare.
- Ufff, non possiamo mica fare come i montanari. Non possiamo fare i conti della serva col food...
- Certo, ma te l'ho detto fa' come vuoi. Abbiamo altre urgenze [Esce per telefonare e rientra dopo cinque minuti.]
- Goto 1.
Tu che in una qualunque frase dici "food" invece che cibo, io ti disprezzo
— Luca Bottura (@bravimabasta) April 30, 2014
E x il food a Venezia????????? :-D _mau_
RispondiEliminaEcco, anche quello, davvero! Ma come si fa? Il food, il running il tasting... via via via...
EliminaPessima abitudine, tipica di un certo ambiente (quello pubblicitario e degli eventi nel quale, ahimé, sguazzo) ma anche di certe latitudini... ;)
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