The Budget Cuts Edition su Flickr
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Ho pranzato dieci minuti fa, mangiando un panino al prosciutto cotto e un mini gelato, il tutto al volo e respirando l'aria meravigliosa di questa giornata meteorologicamente perfetta. Per tutta la mattina sono passata da un appuntamento all'altro, sparando antani e ricevendo fuffa in cambio. C'ho delle crisi di coscienza che si tagliano col coltello. E poi c'ho anche una paranoia sociale (fondatissima e quasi certa, per carità) che non mi dà respiro: aspetto la fine dell'Euro con timore e sollievo. Non mi so spiegare perché mi sia presa così: non si tratta della solita paranoia da disastro nucleare ecologico imminente che ricorre sempre nei miei incubi notturni. Questa volta c'ho un chiodo fisso, diurno e diverso dal solito: il default italiano e la fine dell'Euro. Vabbè, almeno diversifico le mie idiosincrasie sociali. Mi sono anche scoperta a discutere con passione, tra me e me, che no, rivoglio le lire, non la squallida lira pesante, chi se ne frega della lira pesante, ma chi l'ha inventata questa stronzata. Vuoi mettere, invece, le lire? Mille lire, diecimila lire. Ok? Perché poi in preda a questi pensieri una sbarella e si esaurisce per forza. Allora troviamo un'attività nuova, anche da fare in rete, mi consiglia una collega zen in vena di gigioneggiare.
«Per esempio?» Chiedo tra l'incuriosito e il sornione, aspettandomi la cazzata. E infatti:
«Per esempio, diventiamo food bloggers.»
«Per esempio, diventiamo food bloggers.»
«Che?!»
«Sì, sono i blogger che parlano di cibo, noi apriamo un blog di ricette, cuciniamo, facciamo le foto...»
Poi ho staccato la spina, meglio pensare al default e alla Lira svalutata, ma solo alla Lira doc, non a quella pesante, per carità.
Il mondo dei "food bloggers" è più inquietante di quello dei necrofili (sai quelli che collegati e ti dirò il giorno della tua morte..).
RispondiEliminaMa leggere le pseudo-recensioni dei ristoranti e delle pizzerie e poi nei commenti le litigate feroci sul tema è bellissimo.
tipo (e giuro che non enfatizzo, basta andare su dissapore.it e divertirsi a ore)
RispondiElimina-
"aò so stato da giggi er pataccaro e m'ha fatto aspettà du ore sotto la pioggia prima di farmi sedè poi m'ha portato 'na pizza che sembrava 'na patacca de sugna...e poi te portano 'na birra sgasata messicana tutto alla modica cifra de 40 euri"
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"ma che dici è un posticino molto snob dove bisogna prenotare 8 mesi prima e vieni trattato come un re c'hanno pure il pizzaiolo figo che fa il giocoliere alla tomcruise e fa una pizza finefine che ti si scioglie in bocca mangiato benissimo speso niente..."
oh mamma, meglio pensare al default di sicuro ;-)
RispondiEliminavabbé pure al me stanno sul caxxo i food bloggers, ma il problema non è quello, caso mai capire com facciano a fare i soldi...
RispondiEliminaConcordo con diamond: dissapore e' una lettura che da' il voltastomaco. Scritto male, pensato peggio, e con commentatori che farebbero voglia di andare a mangiare sempre e solo da taco bell per spregio.
RispondiEliminaIn Italia siamo capaci di fare i fenomeni anche come food blogger. Poi la cosa assurda e' che tutti i dissaporiani sono "ma come si mangia bene in Italia, mai altrove". Solo che, proprio perche' "come si mangia bene in Italia, mai altrove", non hanno mai provato a mangiare altrove. Quindi mancano di pietra di paragone. E se ti azzardi a dire che si', be', in realta' la T-bone americana sarebbe anche buona sei solo un povero mentecatto.
Io ho smesso di leggerlo parecchio tempo fa.
@Diamond, dissapore è tremendo anche se non so resistere ai post con i confronti tra i prodotti. I commenti sono fantastici, li leggo sempre tutti, c'è gente fuori di testa che prende sul serio queste cose.
RispondiElimina@FrancescaV :) per la cronaca: solo tu e Cavoletto di Bruxelles siete le mie f.b. preferite!
@Susi, a ma non tutti, ma adesso c'è una moda dilagante e tutti discorrono di cibo senza capirci tanto. Discutono anche di altri prodotti alimentari di cui ho più competenza e allora posso giudicare meglio, senza capirci un cavolo. Trovo delle cose scritte in giro che mi fanno accapponare la pelle. Ci sono anche sedicenti esperti che sono semi-sconosciuti nell'ambiente...
@Demonio , benvenuto! sfondi una porta aperta. Tra l'altro io non faccio testo: mangio benissimo anche in Inghilterra e tutti rimangono male quando lo dico. Il mangiare bene solo a casa propria o al proprio paesello significa perdersi un mondo al di là del proprio piccolo orizzonte privato. Peggio per loro.