Vita in un ufficio al tempo della crisi infinita: austerity ah ah ah
Mi piacciono un casino i momenti come questi. Ufficio deserto, tutti fuori a prendere il caffè e a far due passi. I telefoni sono calmi e la temperatura ambientale è stranamente accettabile. Niente ipotermia, oggi. Di lusso. Di solito trascorro i momenti di tranquillità come questi, scartabellando con morbosa necessità una cartella mastodontica di nome appoggio_doc_bk piena zipilla di documenti vecchi che qualcuno ha abbandonato sul mio pc. Per farla breve: "braco" alla grande che è successo in questa ditta prima che arrivassi io, perché quando ho preso informazioni su questo posto sapevo che sarei approdata in una situazione non facile e... porca miseriaccia ladra, nelle mie esplorazioni telematiche trovo solo conferme a tutti i miei timori. Chi a suo tempo mi ha dato le informazioni fu anche troppo misurato. Qui siamo su un Titanic, ma molto meno elegante. Mi rendo conto che mi devo cercare un altro lavoro al più presto ché qui non hanno i soldi per pagare il telefono dei rappresentanti né l'assistenza tecnica. I server vengono attaccati in media una volta al mese da pirati informatici scrausi - suppongo, perché altrimenti attaccherebbero aziende serie; noi non si fa curriculum - che cancellano tutto, piazzando schermate blu elettrico e musica Heavy Metal al posto delle nostre applicazioni. Ma c'è poco da fare, la mancanza cronica di manutenzione si fa sentire a tutti i livelli. Il mio pc è un bolo di virus incarogniti e software craccati con l'accetta che mandano in tilt il sistema almeno una volta al dì. Ma non c'è nessuno che lo ripari perché son cose note: l'assistenza tecnica costa. A dire il vero con la collega abbiamo provato a sistemarlo noi. Ma la copia taroccata di Windows Vista che si ripropone in continuazione, tipo peperonata con le bucce, non ci ha permesso di arrivare molto lontano. Tutto ciò è così italiano mi ha detto lo Stanis la Rochelle di turno quando gli ho raccontato come funzionano le cose nel mio ufficio. Mah.
La foto l'ho trovata in un blog fuori di testa che ho salvato immediatamente tra i preferiti, nella cartella "imprescindibili": fantozziade.blogspot.com, ogni post, un fotogramma del film Fantozzi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
La teoria della classe disagiata - recensione + flusso di coscienza
Ho finito di leggere La teoria della classe disagiata di Raffaele Alberto Ventura, edizione Minimum Fax. Una lettura che mi ha messo addo...
-
Una volta un'amica mi ha detto che per vivere meglio avrei dovuto diventare "inaffidabile". «Con certa gente puoi fare so...
-
Sono in partenza e vado di fretta, però mi pareva brutto non scrivere nemmeno due righe di post su questa cosa che per me è importante: ...
Il blog fantozziade e' ora tra i miei preferiti. Grazie!
RispondiEliminaSul resto, che dire?
fantozziade e' meraviglioso
RispondiEliminaAhah, m'hai fatto ridere.
RispondiEliminaCiao,
Emanuele