Serotonina di Michel Houellebecq



Ho finito Serotonina di Michel Houellebecq, traduzione di Vincenzo Vega per La nave di Teseo edizioni.
Maremma santa quanta depressione. Il protagonista si chiama Florent-Claude ed è un alto funzionario del ministero dell'Agricoltura francese. Naturalmente ha una vita sessuale disordinata ed è un depresso di quelli particolarmente incancreniti al punto che per tirare avanti deve consumare dosi massicce di Captorix, farmaco che lo tira su di morale (per quanto possibile) ma al tempo stesso lo rende sessualmente impotente.
Stavo per mollare questo libro dopo poche pagine perché comincia con una assurda scena di sesso a tre ambientata in una stazione di servizio, una brutta versione gerontopornografica della celebre scena dal benzinaio di Zoolander:


Ridacchiando ho pensato di aver bisogno di passare ad altra lettura, che Houellebecq nella mia vita avesse già fatto il suo tempo dopo lo sciatto Sottomissione, e di abbozzarla coi suoi libri. Invece la storia è davvero bella, un'esplorazione della mente, della vita del mondo del depresso che rapidamente inizia a riguardarci più di quanto non ci piaccia ammettere (ho letto altrove che è il futuro, per me è puro presente).
Tragedia, amori passati e irrecuperabili, solitudine siderale, depressione con un piede nella follia, e infine il tramonto della classe media.
Mi è piaciuto, anche perché il protagonista è davvero tanto antipatico e si fa fatica a simpatizzare con lui. Gli dò 4 pasticchine di Captorix, se le merita:
💊💊💊💊

3 commenti:

  1. Da fedele lettrice di Houellebecq confesso che invece questo suo ultimo Srotonina mi ha un po' annoiato. Concordo con ciò che ne dici, descrive (ma secondo me è un po' la cifra distintiva di Houellebecq) la società attuale, che va avanti già ora con massicce dosi di antidepressivi alternati ad ansiolitici con corredo di antipsicotici, calmanti, sonniferi, eccitanti di varia natura e provenienza. Insomma, niente di nuovo, basta leggersi qualche statistica sui consumi di psicofarmaci in aumento, spesso proprio per garantire prestazioni lavrative o sociali fin dalla più tenera età.
    Ma da Houellebecq non mi aspetto un taglio giornalistico che mette il dito sul problema, mi aspetto che scavi a fondo su questa società malata e impasticcata.
    Invece, la sensazione che ne ho ricavato è proprio questa, di un lavoro fatto cucendo insieme notizie di cronaca condite da qui e là, qualche sprazzo di vera profezia houellbecqiana.
    Non è il suo meglio, non all'altezza di Sottomissione (più profetico e affilato, a mio avviso), che già mostrava una certa ripetitività, e ancor meno all'altezza rispetto a La crta e il territorio, ad esempio, che è a mio avviso fra le sue opere migliori.
    Poi mi dico che nessuno, neanche il miglior autore, può sfornare un capolavoro ogni due anni, tranne far trapelare una certa stanchezza.
    Poi, volendo riconoscergli l'indubbia vena ironica e dissacrante, ho osato pensare che con quest'ultimo libro ci sta prendendo un po' tutti per i fondelli. Tipo: per scrivere scrivo, tanto l'editore mi pubblica qualunque lavoro e voi mi comprate qualunque cosa scriva.
    Insomma, produce forse riservandoci quel sottile disprezzo che riserva ai suoi personaggi più riusciti.
    Perché poi, gratta gratta, a rovinare gli autori è il mercato editoriale, che una volta che l'autore è osannato e pluripremiato, si vende da solo e paga da solo lo zoccolo duro delle spese base.
    Il tutto continuando ad amarlo, sia chiaro. Però forse ciò che aveva da dire ormai l'ha detto, e in quest'ultimo cincischia, di ripete cambiando nomi e contesto, ma quella è ormai la minestra.

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    1. Perdona i tanti errori, il mio peccato è che pubblico i commenti senza rileggerli prima, anziché dopo come ora...

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    2. (Anche il mio post è pieno di errori, btw.)
      Ganzo, "Sottomissione" a me non era piaciuto, ricordo che leggendolo avevo sbuffato un monte, anche se - ad essere sincera- di quel romanzo mi ricordo davvero poco; su due piedi mi viene in mente solo la storia sulla Madonna nera e forse poco altro. Che poi lui ci prenda un po' per il culo è possibilissimo. :-)

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