Firenze ha una bellezza talvolta ostile.
Non ti accoglie, rimane fredda e per starci devi conquistarti con le unghie il tuo spazio di comfort.
È bellissima e bruttissima, dipende dove si vive, che posti si frequentano.
Firenze ti rende difficile abitarla, è cara assatanata, caotica, poco fruibile.
È piena di gente che arriva qui solo per rimanerci dalla mattina alla sera.
Firenze è ambita.
Un'amica mi ha detto che ci sono 12 milioni di turisti all'anno*. Però all'ora di cena buona parte della città è semi-deserta.
Viverci, infatti, è tutt'altra cosa.
Esserci nati e viverci da sempre, un'altra cosa ancora.
Quando visito qualche altra città, mi pare sempre sia più semplice da abitare**.
Qui a Firenze è perennemente un gran casino. Soprattutto dal punto di vista logistico.
Ho avuto un moto d'invidia genuino quando anni fa ho visitato Gaiba in provincia di Rovigo. Mi sembrava un posto tranquillo, di quelli dov'è semplice vivere e lavorare. Gaiba ha un museo della Fantascienza — all'epoca nuovissimo, credo il primo d'Italia, curato da uno dei massimi esperti del genere — più una sala multimediale che ad avercene qui a Novoli.
Tanto per fare un esempio dei luoghi che mi capita di invidiare in quanto fiorentina.
Oggi scopro che il museo della fantascienza di Gaiba è chiuso già da un paio di anni, per mancanza di fondi. Mi dispiace un casino, volevo tornarci prima o poi.
*Questo post l'ho scritto prima del lockdown, intorno ai primi di dicembre 2019;
** Tranne Venezia, naturalmente.
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