Non esistono più le mezze stagioni: ritorno al blog
Ieri si moriva di caldo. Difficile respirare, respirare profondamente gustandosi l'aria che entra nei polmoni. Sconsigliato stare all'aria aperta da tutti i TG, anche se poi chiunque doveva uscire per forza di cose, non è che puoi mandare il robot personale al supermercato o a lavorare al posto tuo, dai. Il caldo percepito, la temperatura reale che infrange ogni record. Sudare copiosamente da sotto il mento. Doccia alle 4 del mattino e poi ributtarsi sul letto senza asciugarsi, sperando di abbassare un po' la temperatura del corpo ché il colpo di calore non è roba da scherzarci.
La fase Love
Stamani mi sono svegliata in piena fase love.
Quando inizio la giornata così me ne accorgo subito. La percezione del mondo si scalda ed è come se indossassi degli occhiali con le lenti arcobaleno. Apro gli occhi guardo fuori ed esclamo con sincero entusiasmo: "Che bella giornata!".
Indipendentemente dalle condizioni meteorologiche.
Chiari segnali di odio materno
Mia madre mi ha mandato un coppino* di insalata di riso dalla campagna tramite mio padre, "sceso" in città a controllare la casa.
Sono rimasta attonita.
Dietro le quinte: fanfiction sorniona
Ecco il mio nuovo libro di racconti dedicati a Real Time (e DMAX). Si tratta di tre racconti di fanfiction, ispirati ai programmi dell'estate scorsa che mi sono piaciuti di più.
L'Alba dei farabutti sul serio: non è stato un cavolo di sogno. Ma io sono innocente?
Mi sono svegliata di soprassalto, nel cuore della notte, con l'affanno, dominata da una sensazione sgradevole e le giunture del corpo doloranti. Era come se avessi fatto uno sforzo abnorme, tipo trascinare una carriola stracolma di terriccio umido lungo una salita.
Non riuscivo a ricordare l'incubo che mi aveva svegliata così male.
Perché doveva essere stato per forza un incubo, di quelli massici.
Non riuscivo a ricordare l'incubo che mi aveva svegliata così male.
Perché doveva essere stato per forza un incubo, di quelli massici.
La Sam
Samantha si dà un'ultima occhiata allo specchio. Ha indossato il vestito mini, quello con lo spacco giropassera e gli inserti in oro. Ai piedi sandali alla schiava con tacchi altissimi. Anche quelli dorati. Avvicina la faccia allo specchio fa una smorfia lenta: niente residui di rossetto sui denti. Poi controlla i tatuaggi. La luna sulla spalla, il cuore col nome della figlia sulla tetta, il tribale maori intorno al bicipite. Tutto a posto. Guarda l'orologio per l'ennesima volta, gli ospiti stanno per arrivare.
In libreria (ogni tanto dalla parte del cliente): commessi negati #2
Vado in libreria a comprare una copia di American Psycho, mi è venuta voglia di rileggerlo dopo tanti anni.
Prima di avviarmi all'uscita mi fermo a spulciare la sezione dell'usato, come faccio sempre. E in alto, in bella vista, La vita sessuale delle gemelle siamesi a metà prezzo. È in ottimo stato, non sembra nemmeno di seconda mano.
Prima di avviarmi all'uscita mi fermo a spulciare la sezione dell'usato, come faccio sempre. E in alto, in bella vista, La vita sessuale delle gemelle siamesi a metà prezzo. È in ottimo stato, non sembra nemmeno di seconda mano.
Nuove frontiere degli autori "indie" che si montano la testa: l'auto-intervista
Oggi incontriamo Gattasorniona. Buongiorno Gatta.
Buongiorno caro intervistatore fantasma, è sempre un piacere incontrarti.
Hai scritto un libro sul precariato. Il tema è abusatissimo non ti sembra un po' stantio?
Sì, in effetti lo è. Tuttavia quando si parla di precariato e di problematiche sul lavoro, l'approccio è sempre dalla parte del lavoratore sfruttato, dei governi che erodono i diritti dei cittadini, degli imprenditori vessati e disposti a tutto - sfruttamenteo compreso - pur di risparmiare sulle spese.
Ne L'alba dei Farabutti ho cercato di raccontare un altro aspetto della questione di cui secondo me si parla poco: gli imprenditori incapaci. Quelli che proprio non è il caso che... Infatti LADF è la storia di un sedicente imprenditore, ma che in realtà non lo è. Gli mancano i numeri minimi per esserlo, anche se lui è convinto del contrario e di essere la versione sfortunata (perché italiana) di Steve Jobs. Quindi no, non si tratta del il classico racconto sul precariato.
Hai provato a inviarlo a qualche casa editrice?
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